Scienza

Omicron, osservato un nuovo possibile sintomo nei bambini. L’ipotesi dei medici Usa

Il team, guidato da Ryan Brewster, riporta le statistiche dei giovani pazienti, evidenziando un aumento significativo nel rischio di manifestare sintomi associati alla laringotracheobronchite

I bambini che contraggono la variante Omicron (B.1.1.529) di Sars Cov 2 potrebbero sperimentare anche una condizione chiamata laringotracheobronchite, una grave infiammazione delle vie aeree che può comportare difficoltà nella respirazione. A raccontarlo sono gli scienziati del Boston Children’s Hospital, che hanno pubblicato un articolo sulla rivista Pediatrics, descrivendo una coorte di 75 piccoli pazienti.

Il team, guidato da Ryan Brewster, riporta le statistiche dei giovani pazienti, evidenziando un aumento significativo nel rischio di manifestare sintomi associati alla laringotracheobronchite. Questa malattia respiratoria, spiegano gli scienziati, è piuttosto comune nei bambini piccoli, è tipicamente di natura virale ed è caratterizzata da una forte tosse convulsa, con infiammazioni diffuse su trachea, bronchi, bronchioli e parenchima polmonare. Nelle forme più gravi, questa condizione può compromettere le capacità respiratorie dei più piccoli. “Gli studi nei modelli animali – riporta Brewster – hanno mostrato che Omicron può colpire le vie aeree superiori in modo più violento rispetto ai ceppi precedenti. Questo potrebbe spiegare l’aumento di laringotracheobronchiti osservato nei bimbi positivi a SARS-CoV-2”.

Stando a quanto emerge dal lavoro, infatti, la maggior parte dei pazienti con Covid-19 e questa complicazione aveva meno di due anni. Il 72 per cento del campione analizzato era costituito da individui di genere maschile. Nove bambini, pari al 12 per cento del gruppo analizzato, sono stati ricoverati in ospedale, e quattro, il cinque per cento della coorte, hanno richiesto le cure nei reparti di terapia intensiva. Per fortuna, sottolineano gli scienziati, non si sono verificati decessi. Il 97 per cento dei bambini è stato trattato con desametasone, uno steroide, con una media di sei dosi durante il periodo di permanenza in ospedale. “La maggior parte dei casi di laringotracheobronchite – spiega Brewster – può essere gestita in regime ambulatoriale tramite steroidi e cure di supporto. Il tasso di ricovero in questa coorte è stato però relativamente elevato, tanto che il nostro lavoro suggerisce che la variante Omicron potrebbe essere correlata a una nuova complicazione respiratoria nei soggetti più giovani. È pertanto necessario monitorare attentamente la salute dei bambini”.

I genitori possono gestire le manifestazioni lievi di questa complicazione, spiegano gli esperti, semplicemente utilizzando un umidificatore o il vapore di una doccia calda. Un libro o una canzone potrebbero aiutare i piccoli a mantenere la calma, dato che l’ansia potrebbe peggiorare le loro condizioni di salute. I ricercatori precisano infine che in caso di sintomi come difficoltà respiratorie, tosse convulsa, dilatazione delle narici o maggiore calore sulle punte delle dita, è necessario portare il bimbo al pronto soccorso. “Sebbene molti virus possano provocare la laringotracheobronchite – conclude Brewster – i genitori dovrebbero anche considerare la possibilità che il bimbo potrebbe aver contratto Covid-19 e valutare la possibilità di eseguire un test anche al resto della famiglia”.

Ventina Di Paola

Foto di archivio