Musica

FQ New Generation, la nostra rubrica sulla nuova musica da tenere d’occhio: Evandro, Paulo e Flaza

La Generazione Z (e non solo) esprime la propria musica anche attraverso altri canali tradizionali: da TikTok a Instagram, passando per la gavetta tradizionale fatta di tante prove, canzoni nel cassetto, senza fretta né ansia da prestazione. Un sogno? No, il vento sta cambiando

di Andrea Conti

EVANDRO, RADIOGRAFIA PERFETTA DEI 20ENNI DI OGGI
Evandro è un cantautore di Roma, classe 2001 che inizia a scrivere le sue prime canzoni a 17 anni. In molti se lo ricordano ad Amici nel 2020. Sono passati due anni e diverse cose sono cambiate nel percorso di Evandro che pubblica il suo primo Ep dal titolo “Tutto”. I brani dell’Ep sono davvero interessanti e vanno oltre il genere indie che ci si aspetterebbe. Una ricerca del suono e delle parole raffinato. La copertina raffigura un gabbiano con la spazzatura in bocca: “Ho voluto che ci fosse questo gabbiano incurante di tutto ciò che gli succede intorno con le persone che si fermano a guardare perché con arroganza strappa a morsi il sacchetto.- ci racconta Evandro – Io mi sento un po’ come il gabbiano nel percorso che sto cercando di percorrere. Cerco di prendermi tutto quello che c’è”. Ci sono brani che riflettono gli stati d’animo di un ventenne come “Tudo bem?”: “L’ho scritta quando ho realizzato che se non poni abbastanza attenzione alla direzione che la tua vita sta prendendo, ci sarà sempre qualcun altro a decidere al posto tuo. Questa è la crisi che ogni essere umano a 20 anni si trova ad affrontare. Spesso succede a tutti che non abbiamo sempre il controllo di tutto. Spesso siamo in balia di molti fattori anche sentimentali”. Da segnalare il brano più bello, “Nodo alla gola”: “Questa canzone è figlia della prima quarantena, il periodo in cui il ricordo anche delle cose più semplici e insignificanti – come prestare una giacca o pagare un biglietto della metro – faceva venire nostalgia. Oggi sono molto più attento alle piccole cose”. In previsione un tour estivo e un nuovo disco

PAULO, MUSICA SENZA PELLE E LIBERA
Musica “senza pelle” e libera. È il passaporto di Paulo (vero nome Sergio Valvano), ventenne di Calvagese della Riviera (Brescia), la stessa zona dove è cresciuto Blanco. La cosa che colpisce a primo impatto ascoltando i singoli precedenti come “Ad un party”, “Cielo drive” e poi l’ultimo “Voglia” è la contaminazione di generi e musica dal punk-rock alla musica di inizi anni 2000. “Cielo drive” prende il nome dall’eccidio di “Cielo Drive”, l’omicidio di cinque persone condotto dai membri della “Famiglia Manson” nel 1969. Tra le vittime c’era anche l’attrice Sharon Tate, moglie di Roman Polanski, che era all’ottavo mese di gravidanza. Invece “Voglia” è il ritratto di alcune dinamiche di una relazione importante con al centro il rifiuto che non fa altro che nutrire il desiderio.Il progetto è curato dalla Doom Entertainment di Fedez e dalla Sugar. Nei suoi testi si esprime senza filtri e si fa portavoce dei problemi e delle emozioni della sua generazione; racconta la sua vita quotidiana, i suoi amori, il rapporto con gli amici, l’adolescenza che sta vivendo. Da tenere d’occhio.

FLAZA, IL RACCONTO DELLA RINASCITA E L’AMORE SANO
Si intitola “13” il primo disco di Flaza, all’anagrafe Flavia Zardetto, classe 2001. La cantautrice ha partecipato lo scorso ottobre ad Amici ed ora presenta un progetto inedito: “13 è il mio numero fortunato, il civico di casa mia, l’età in cui ho iniziato a scrivere i primi testi, il giorno in cui ho conosciuto Matteo Alieno (il mio produttore), il numero del duro lavoro, della passione e della dedizione – ci racconta Flaza -. In più a chiusura del disco le tracce erano 13, e quindi ho pensato, perché no? La copertina è stata disegnata da una bambina perché c’è una parte di me che rimarrà così per sempre”. Il filo conduttore del disco è “l’amore in tutte le sue sfumature, belle o brutte che siano. Soprattutto le prime esperienze, le prime emozioni, le prime sensazioni profonde che ti si scatenano dentro”. Sullo sfondo c’è un amore finito e da lì si sono scatenati i sentimenti per la composizione: “Credo che questo sia un disco-vulcano: quando ho iniziato a scriverlo sono letteralmente esplosa. Avevo bisogno di raccontare tante cose di me”. Tra i brani più interessanti c’è “Gioco” che “segna la rinascita. Volevo raccontare anche la purezza di un amore sano, di un rapporto basato su dei valori e dei principi che però non abbandona mai la spensieratezza e la follia dell’amore. È quello che tutti vorremmo nella nostra vita, ed è ciò che auguro a tutte le persone che la ascolteranno: la complicità”.

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