Il giovane chef ed ex vincitore di Masterchef ha spiegato al Corriere: "Non lo faccio con l’obiettivo di fare polemiche. Lo faccio perché mi va di postare un piatto che serviamo al Ristorante 1978, dove sperimentiamo cucina d’avanguardia. Capisco anzi chi preferisce la pizza tradizionale: anch’io se devo andare a mangiare una pizza, ne mangio una tradizionale"
Dopo la ‘carbonara da bere‘ e la ‘lasagna in tubetto‘, Valerio Brashi, uno tra i più noti vincitori di Masterchef ci riprova. Nel suo Ristorante 1978 serve la “pizza in bustina”. Per la precisione, la marinara in bustina. Chiedersi “perché?” non ha senso, anche perché il giovane chef lo ha spiegato al Corriere: “Non lo faccio con l’obiettivo di fare polemiche. Lo faccio perché mi va di postare un piatto che serviamo al Ristorante 1978, dove sperimentiamo cucina d’avanguardia. Capisco anzi chi preferisce la pizza tradizionale: anch’io se devo andare a mangiare una pizza, ne mangio una tradizionale”. Ora, se pure lui però mangia la pizza tradizionale forse la domanda andrebbe riposta, “perché?”: “La nostra è una cosa diversa: è qualcosa che diamo come benvenuto – ha detto – senza assolutamente l’intento di sfamare, ma per aprire lo stomaco e farti vedere che quel gusto si può trasformare anche in un’altra cosa piccola e strana, che cambia forma, estetica, consistenza e temperatura”. Ok. Braschi non di vede come provocatore: “Non è nelle mie corde. Faccio solo quello che mi passa per la testa, in cucina e nella vita. Che poi sia una provocazione o meno non ci penso nemmeno. Sono molto tranquillo, la persona più pacata al mondo. Arrivo dalla Romagna, dove siamo tutti bonaccioni e semplici. Non me la tiro e anzi odio chi lo fa”. A chi vorrebbe farla assaggiare? A uno degli ex giudici di Masterchef a cui si è più affezionato: “… Mi piacerebbe venisse Cracco, uno dei giudici con cui avevo legato di più, sarei felice, è un grande. Anche a provare la pizza. Vorrei anche che venisse quello che considero il mio maestro, idolo e guru nonché amico: Daniel Facen”.