La Ferrari che non ti aspetti, o almeno non ti aspetti in questi termini. Semplicemente perfetta, capace di presentarsi al via di un mondiale segnato dalla rivoluzione tecnica/aerodinamica con una macchina efficace, affidabile e gentile sulle gomme. Mica poco.
Il mondiale però è lungo, il più lungo di sempre: 22 Gran Premi – erano 23 con il GP di Russia – e di certo dopo una sola gara non si può già gridare al mondiale. Molti però si stanno lasciando andare a facili proclami, non solo i tifosi ma anche tanti addetti ai lavori. Si parla già di nuova era, ritornano i soprannomi celebrativi – “il predestinato” per Charles Leclerc (e sapete come io straveda per lui), Binotto riabilitato a super Team Principal, dimenticando le due stagioni di figuracce vissute quando Wolff e Horner conquistavano pole, vittorie e mondiali.
Capisco il volermi attaccare per aver espresso delle perplessità, non condanne, sulle linee aerodinamiche della F1-75 dalle colonne di F1Sport.it. Capisco che per molti si potrebbe già chiuderla qui, sarebbe facile e bello; ma il mondiale è lungo e di certo torneranno a farsi sotto gli avversari. Non dimentichiamo che sia RedBull che Mercedes sono state concentrate ed impegnate a sviluppare le monoposto 2021 fino all’ultima gara dello scorso mondiale. Hanno, per ovvi motivi, con ritardo cominciato a pensare alla vettura ad effetto suolo 2022, non certo con tutte le risorse che potevano avere a disposizione.
Quindi si deve rimanere con i piedi per terra e attendere almeno le prime due-tre gare della stagione e poi forse fantasticare, illuderci e, perché no, godere del ritorno della Ferrari.
Infine una cosa voglio dirla. Come mai il ritorno così prepotente del motore Ferrari proprio quando alcuni noti giornalisti parlavano della conclusione dei due anni di Purgatorio Ferrari? Cosa sapevano? Perché si è parlato di CV tolti dalla Federazione? Cosa ancora non è stato raccontato dopo lo scandalo del 2019? Acqua passata? Non del tutto, intanto ora godiamoci la vittoria.