L’Italia non dimentica le vittime innocenti delle mafie. Lunedì si celebra la XXVII giornata della memoria e dell’impegno in ricordo di chi è stato ammazzato dalla criminalità organizzata, da Milano a Vittoria, da Torino a Foligno, da Napoli a Roma, Firenze e ancora Pescara, Scanzano Ionico, Savona, Bari e tante altre città, si leggeranno i 1055 nomi di magistrati, uomini e donne delle forze dell’ordine, preti, giornalisti, sindacalisti, bambini, vittime della tratta che hanno perso la vita per la giustizia.

L’iniziativa promossa da Libera e Avviso Pubblico in collaborazione con la Rai, quest’anno ha come piazza principale la città Napoli ma in contemporanea in migliaia di luoghi d’Italia e del mondo (Città del Messico, Bogotà e Buenos Aires, Quito, Uganda e Congo; a Parigi davanti la Tour Eiffel; a Marsiglia al vecchio porto; a Strasburgo davanti alla Corte europea dei diritti umani; a Berlino, Monaco Colonia, Lipsia, Madrid e La Valletta) in scuole, carceri, università, fabbriche, parrocchie, si terranno momenti di lettura, riflessioni, incontri, per fare memoria dei 1055 nomi che Libera ha scelto di non dimenticare.

“Non è la retorica della memoria, non è un evento, ma è una memoria viva. Loro – spiega il presidente e fondatore di Libera, don Luigi Ciotti – sono morti, uccisi dalla violenza criminale mafiosa, noi dobbiamo essere più vivi. È una memoria che non si esaurisce con il 21 marzo, tutti i giorni abbiamo una responsabilità e un impegno: non ingabbiare la memoria del passato, ma farla vivere nel presente e trasmetterla alle nuove generazioni. Il nostro Paese deve ricordare non solo i nomi importanti, ma tutti quei figli, padri, madri, mariti, mogli il cui dolore dei familiari è uguale e profondo. Il Paese deve scrivere quei nomi nelle proprie coscienze perché sono morti per la democrazia, per la libertà”. E anche il Coni e l’intero mondo dello sport è sceso in campo per ricordare le vittime innocenti delle mafie: atleti, federazioni e realtà sportive di promozione sociale in questo fine settimana hanno gareggiato indossando una maglia simbolica con la scritta “Lo sport non vi dimentica”.

Domenica, intanto, a Napoli le centinaia di familiari delle vittime di mafia, provenienti dalla Calabria, Sicilia, Puglia, Campania e dal Nord Italia si sono incontrati al monastero di Santa Chiara a piazza del Gesù per l’assemblea nazionale e a seguire la veglia ecumenica nella Basilica di Santa Chiara. Lunedì il corteo parte da Piazza Garibaldi alle nove del mattino per arrivare a piazza Plebiscito dove alle 10.30 inizierà la lettura dei nomi alla presenza anche del presidente della Camera, Roberto Fico. A concludere il tutto sarà don Luigi Ciotti: “Camminiamo a Napoli e in altre parti del mondo – dice il sacerdote – perché la memoria si trasformi in responsabilità e impegno anche per dire che le mafie e le guerre hanno la stessa radice: quella della violenza. La parola pace è l’unica parola per la quale dovremmo essere tutti abilitati a parlare con forza. Abbiamo bisogno di un Paese che valorizzi le cose positive e al tempo stesso sappia dissipare le ombre”.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

‘Ndrangheta, arrestato il latitante Fernando Spagnolo: deve scontare l’ergastolo per omicidio. Si nascondeva a Casali del Manco

next
Articolo Successivo

Giornata vittime delle mafie, 100mila giovani in piazze di tutta Italia. Gratteri: “Il governo non ci aiuta, provvedimenti Cartabia devastanti”

next