Il 19enne membro della Coldstream Guard era partito per l'Ucraina per unirsi alla legione internazionale ma è stato convinto a rientrare in patria. Il capo delle forze armate britanniche aveva dichiarato che era "illegale" unirsi alla battaglia in Ucraina
Si era unito come volontario in Ucraina alla legione internazionale e, una volta tornato nel Regno Unito, è stato arrestato dalla polizia militare e interrogato. È quanto accaduto a un soldato britannico 19enne della Coldstream Guard, la guardia della regina Elisabetta. Il giovane era di stanza a Windsor e, secondo i media inglesi, ora rischia una pena detentiva per diserzione, avendo violato gli ordini del ministero della Difesa.
Il capo delle forze armate, l’ammiraglio Sir Tony Radakin, infatti, nelle scorse settimane aveva dichiarato pubblicamente che era “illegale” per il personale di servizio unirsi alla battaglia in Ucraina. Il timore è che i foreign fighters siano usati da Putin per pensare a un’entrata in guerra della Gran Bretagna, secondo quanto riporta il Sun.
Anche altri soldati di sua maestà hanno fatto lo stesso nelle settimane scorse: in un primo momento nel gergo militare vengono dichiarati “awol”, ovvero assenti ingiustificati, ma questa condizione se supera i 30 giorni diventa diserzione. Secondo fonti militari il ministero della Difesa è “estremamente sollevato” del rientro del 19enne.
Il soldato aveva contattato i suoi comandanti mentre si trovava in Ucraina, dove voleva sfruttare il suo addestramento per aiutare le forze locali, e ha accettato di tornare in patria. Si ritiene che nel suo viaggio di andata sia prima arrivato a Cracovia, in Polonia, per poi attraversare il confine con l’Ucraina e raggiungere quello che viene considerato il comando della legione internazionale a Yavoriv, vicino a Leopoli, che proprio di recente ha subito un attacco missilistico russo.
Atterrato giovedì a Stansted, il 19enne è stato interrogato dagli ufficiali di polizia militare e ora, appunto, rischia di dover affrontare la corte marziale.
Immagine d’archivio