“Noi siamo politici e oltre a emozionarci per le parole di Zelensky abbiamo il compito di trovare una soluzione e la soluzione è una tregua”. Così Matteo Renzi, al termine del discorso del presidente ucraino al Parlamento italiano, fuori da Montecitorio risponde ad alcune domande. “Ci vuole la tregua e la tregua va fatta con i russi. C’è un colpevole, la Russia e c’è un Paese aggredito, l’Ucraina. Dopodiché se vuoi risolvere il problema – afferma l’ex presidente del Consiglio – devi a tutti i costi fare un accordo e per farlo l’Europa deve valorizzare di più questa capacità diplomatica che nell’ultimo periodo non è emersa come avrebbe potuto e dovuto. Perché senza accordo continua la guerra e con la guerra continuano i morti. Dare spazio alla diplomazia non è un terzista”.
Il leader di Italia viva, alla nostra domanda sulla fornitura di armi nel 2015 – quando Renzi era il presidente del Consiglio – a embargo europeo già in vigore, a seguito dell’aggressione russa della Crimea, risponde: “Tutte le misure prese dal mio governo e dai governi precedenti e successivi sono state assolutamente rispettose delle leggi sull’embargo”. Il punto è che l’embargo europeo non aveva valore sanzionatorio per i Paesi che lo avessero violato. E Renzi ribadisce: “Non vi è stato nessun tipo di violazione. Questo non è un tema oggetto di imbarazzo né di discussione”.
Conte deve chiarire sulla missione russa in Italia al tempo del Covid? “Faremo un’interrogazione parlamentare a Speranza per capire come sono andate le cose”. Infine Renzi esprime la propria preferenza sulla costituzione dell’esercito europeo rispetto all’investimento del 2% del Pil in armamenti, come deciso nel vertice Nato in Galles nel 2014. “L’esercito europeo è la grande scommessa”.