In Russia è boom di download di Wikipedia, dopo le minacce di bando dal Cremlino per presunta disinformazione sulla guerra e l’arresto di uno storico redattore di lingua russa. Secondo il sito Slate, il file da 29GB con la versione russa di Wikipedia è stato scaricato 105.889 volte nella prima metà di marzo, un numero che è oltre il 4000% superiore rispetto a gennaio. Stando a quanto riferisce Stephane Coillet-Matillon – alla guida di Kiwix, organizzazione che facilita questi download – i download della versione russa riguardano ora il 42% di tutto il traffico dei server Kiwix. I numeri, ha spiegato Coillet-Matillon a Slate, sono tuttavia parziali perché molte persone in Russia fanno uso di Vpn o browser Tor, che nascondono la loro posizione e consentono di aggirare i blocchi imposti dal governo, ma al tempo stesso offuscano la chiarezza sulle statistiche. Ci sono inoltre altri modi per scaricare i contenuti dell’enciclopedia digitale, anche senza ricorrere a Kiwix: ecco perché si ipotizza che i download eseguiti siano molti di più.

Un fenomeno simile ma di dimensioni inferiori è avvenuto nel 2017, quando la Turchia aveva bloccato Wikipedia. L’11 marzo scorso è stato arrestato Mark Bernstein, uno dei redattori più importanti della versione russa di Wikipedia. L’enciclopedia è stata precedentemente minacciata di censura da Mosca per la pagina ‘Invasione russa dell’Ucraina (2022)’, che secondo il Roskomnadzor, l’ente delle comunicazioni russo, contiene informazioni errate sul conflitto ed è passibile della nuova legge sulla fake news sulla guerra che comporta fino a 15 anni di carcere.

In precedenza la Russia ha censurato Wikipedia già nel 2015 – riferisce sempre Slate – a causa di alcuni articoli ritenuti discutibili, cioè “Cannabis Smoking” e “Charas”, una forma di hashish. Sempre Roskomnadzor aveva inviato una lettera chiedendo la rimozione di quest’ultima pagina, ma l’enciclopedia aveva rifiutato. In risposta, l’ente delle comunicazioni di Mosca ha bloccato l’intero sito per circa un giorno. Nelle ultime settimane, la Wikimedia Foundation (a capo di Wikipedia) ha sostenuto in modo esplicito l’Ucraina.

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