Sono 12 giorni che il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, non appare in pubblico. Un’assenza che inizia a insospettire alcuni osservatori, tanto che Dmitry Treschanin, giornalista del sito web Mediazona, ha voluto attirare l’attenzione internazionale su questa improvvisa scomparsa dai riflettori di un membro fondamentale per il governo russo nel pieno del conflitto ucraino.
L’ultimo segno di attività da parte del generale risale all’11 marzo, quando Shoigu ha avuto conversazioni telefoniche con il suo omologo turco, Hulusi Akar, e ha anche attribuito onorificenze ai militari feriti in Ucraina che “si sono distinti in un’operazione militare speciale”, all’ospedale clinico militare centrale di Mandryk. Dopo questi appuntamenti, sul sito del ministero non si ha notizia di altre attività del membro dell’esecutivo.
Tracce successive a questa data appaiono invece sul sito del Cremlino, nello specifico riferite al 18 marzo, quando si legge che il capo del ministero della Difesa ha partecipato a un incontro del presidente russo Vladimir Putin con i membri permanenti del Consiglio di sicurezza tenutosi in videoconferenza. Non esistono, o non sono comunque state pubblicate, immagini dell’incontro che provino l’effettiva presenza del capo della Difesa di Mosca.
Unico ulteriore segnale è arrivato da Ukrinform, la direzione di intelligence del ministero della Difesa ucraino: il 20 marzo, con un post su Facebook, si specificava che il ministro aveva firmato un ordine “sull’organizzazione del coinvolgimento dei membri del movimento patriotico militare Yunarmiya (organizzazione militare giovanile russa, ndr) per lo svolgimento di un’operazione speciale sul territorio ucraino”. Anche in questo caso, però, nessuna immagine a provare l’attività del generale.
Una fonte di Agentstvonews vicina a Shoigu ha motivato l’assenza del ministro dopo l’11 marzo per “problemi cardiaci”. Il ministero della Difesa russo non ha commentato queste informazioni.