Putin è l’aggressore e l’Ucraina l’aggredita. Putin è colpevole della morte dei civili. Putin è un assassino perché non risparmia gli ospedali. Putin è un criminale perché uccide donne e bambini. Putin è un demonio perché vuole il male.
Adesso che ho detto, spero con una certa chiarezza, che cosa penso del presidente russo, mi chiedo se sia possibile parlare anche di Zelensky (senza essere definito filo-putiniano) e del discorso in Parlamento del presidente Draghi. Il coraggio di Zelensky gli fa onore, va evidenziato, ma non lo rende immune da errori; ha rimproverato Israele, Stati Uniti, Inghilterra di inviare poche armi, di non volere la no-fly zone, di non scatenare in sostanza una guerra mondiale. È giusto?
Nel discorso all’Italia è stato più realistico, non ha fatto richieste, ha paragonato Mariupol a Genova e non ha parlato di no-fly zone. Bene. È un passo avanti, ma restano dubbi sulla sua politica.
Sì, però – dicono – allora non stai né con Putin né con Zelensky, allora predichi il “né né”. Sì, non sto col russo e nemmeno con l’ucraino. Ragiono. E vedo gli errori dell’uno e dell’altro; e quello di Draghi ieri – “pronto ad arruolarsi e dare più armi” – posto che sia possibile criticarlo senz’essere scomunicato.
Titola bene Il Fatto Quotidiano: Zelensky fa la colomba e Draghi il Falco. Non resta al momento che la mediazione di Bergoglio, che potrebbe incontrare Zelensky e Putin. Per motivi storico-filosofici non ho grande simpatia della Santa Romana Chiesa ma stavolta, è giusto dirlo, Papa Francesco fa il suo mestiere, mentre molti, in primis Draghi, sembrano aver perso la ragione.
Insomma, Putin ha due obiettivi: uno massimo e uno minimo. L’obiettivo massimo è l’annessione dell’Ucraina; quello minimo la sua neutralità. L’Occidente dice di volere la pace e la mediazione. Siamo sicuri che si medi chiedendo l’ingresso dell’Ucraina in Europa? Mediare significa cedere qualcosa; cosa concediamo a Putin se oltre ad opporci all’annessione dell’Ucraina (giusto) neghiamo anche la sua neutralità? Non m’è sembrata una buona idea quella di Draghi.
È possibile dirlo? Sono semplici verità – le critiche a Putin, Zelensky, Draghi – ma siamo in guerra, s’indossa l’elmetto, si diventa irrazionali, ci si arrampica sugli specchi per difendere l’indifendibile: “Non c’è niente di più brutto della ragione quando non è dalla nostra parte.”