E’ uno dei più forti nuotatori del mondo. Uno di quelli nati per “spaccare l’acqua”. Eppure il suo sponsor lo molla. Così, su due piedi. A effetto immediato. Straccia proprio il contratto. Evgeny Rylov, dorsista russo con un palmares da urlo (soltanto alle recenti Olimpiadi di Tokyo 2020 prese l’oro nei 100 e nei 200 metri) ha partecipato con altri atleti allo stadio Luzhniki di Mosca all’evento pro-guerra contro l’Ucraina organizzato da Vladimir Putin. Lo ha fatto non solo con la fierezza di tutte le sue medaglie olimpiche, ma anche con l’orgoglio della famosa Z sulla divisa da nuoto russa. La lettera simbolo dell’invasione in Ucraina. Quella che appare anche sui carrarmati russi. Il simbolo della propaganda del Cremlino.
Ed ecco che il suo sponsor, il brand americano Speedo, per tutta risposta lo scarica all’istante. E dichiara: “Condanniamo la guerra in Ucraina nel modo più forte possibile. Siamo solidali con il popolo ucraino, con i nostri atleti e i nostri compagni di squadra che sono stati colpiti dal conflitto”. Come parte di questa decisione, non da poco se si pensa che Speedo è uno dei maggiore produttori di abbigliamento e accessori per il nuoto professionisti, qualsiasi tassa di sponsorizzazione in sospeso sarà donata all’Unhcr, l’Alto Commissariato per le Nazioni Unite che sostiene i rifugiati di tutto il mondo.
Ma Rylov non era da solo al grande evento che si è tenuto il 18 marzo allo stadio di Mosca. Era in compagnia di altri atleti a quel raduno organizzato dal Presidente Vladimir Putin per celebrare l’annessione della Crimea alla Russia. Accanto a lui c’erano anche Alexander Bolshunov (tre medaglie d’oro ai Giochi invernali di Pechino), le pattinatrici olimpiche sul ghiaccio Nikita Katsalapov e Victoria Sinitsina e altri atleti. Insomma, i più alti rappresentanti dello sport erano riuniti alla manifestazione che sostiene la politica di Putin e quella che chiamano in Russia “operazione speciale” in Ucraina. Non guerra.
Lo sfoggio di adesione alla politica d’invasione da parte di Evgeny Rylov, che a 25 anni potrebbe ancora spaccare il mondo come fuoriclasse dorsista, è inaccettabile per l’azienda internazionale Speedo. Con sede negli Usa. Quindi meglio cessare di sponsorizzarlo. Ma le conseguenze per il campione di nuoto, che è anche sergente maggiore della polizia dell’Oblast (dipartimento) di Mosca, e quindi rappresenta un duplice orgoglio per la sua patria, non finiscono qui. La Federazione internazionale di nuoto, Fina, ha annunciato l’apertura di un’indagine sulla vicenda, dicendosi “profondamente rattristata”. E come lui i pattinatori, sciatori e ginnasti, tutti coloro che hanno partecipato all’evento propagandistico, sono stati banditi dalle rispettive federazioni per le conseguenze della guerra scatenata dal leader del Cremlino.
Lo sfoggio di muscoli del regime non è andato giù alla Federazione, che ha avviato una procedura contro il dorsista russo per la violazione delle regole Fina a seguito della sua partecipazione alla manifestazione pro-guerra. E ha confermato la totale esclusione di Russia e Bielorussia dai prossimi Mondiali di Nuoto di Budapest. Ma prima che la Fina ufficializzasse la sua decisione è stato lo stesso campione a dichiarare: “A sostegno degli atleti paralimpici russi, a sostegno di tutti gli atleti russi che sono stati sospesi dalle competizioni internazionali, mi rifiuto di andare ai Mondiali di Nuoto di quest’estate”. Lo ha fatto attraverso i suoi canali social.E ha aggiunto: “Credo che se la concorrenza perde atleti, si perde lo sviluppo dello sport”.
Se Pierre de Coubertin, fondatore dei giochi olimpici moderni e sostenitore del loro valore di unione fosse vivo oggi non crederebbe ai suoi occhi. Il motto olimpico ufficiale è l’espressione latina ‘citius, ciltius, fortius, communiter’, che significa ‘più veloce, più in alto, più forte, insieme. Con i cinque cerchi e la fiamma olimpica è uno dei simboli della manifestazione. E la parola ‘communiter’ è stata aggiunta solo nel 2021 dal Comitato Olimpico Internazionale. Per riconoscere il valore unificante dello sport e l’importanza della solidarietà.