La borsa di Mosca ha chiuso in forte rialzo archiviando la seduta a + 4,3%. Il mercato moscovita era chiuso dallo scorso 28 febbraio. L’indice Moex ha terminato le contrattazioni in progresso del 4,37%, dopo avere toccato un rialzo massimo dell’11,77%. Il rialzo del listino, che ha visto contrattare solo 33 titoli rispetto alla cinquantina che lo compongono, è stato agevolato dalle misure adottate dal governo, che ha vietato le vendite allo scoperto e le vendite di azioni da parte degli stranieri, oltre ad avere messo in campo il fondo sovrano per acquistare titoli e sostenere le quotazioni. “Quello che stiamo vedendo è un farsa: l’apertura di una Borsa Potiomkin”: così la Casa Bianca sulla riapertura, parziale e limitata, del mercato azionario russo, riferendosi ai falsi villaggi di cartapesta che, secondo la leggenda, l’omonimo principe fece costruire per impressionare l’imperatrice – e sua amante – Caterina II. Secondo gli Usa Mosca ha pompato risorse statali per sostenere le azioni delle società che stanno operando in Borsa. Nei giorni di maggior pressione per un dollaro servivano 138 rubli. Secondo indiscrezioni il fondo sovrano russo sarebbe stato pronto a sostenere il mercato azionario, investendo fino a 10 miliardi di dollari allo scopo di evitare il ripetersi di un tracollo simile a quello visto nel primo giorno dell’invasione dell’Ucraina, quando l’indice Moex si era inabissato del 33%.

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