La scorsa estate tutto il mondo affermava che Gigio fosse il portiere migliore al mondo, l'uomo-copertina dell'Europeo. Dopo l'errore a Madrid con la maglia del Psg, per tutti è diventato una sorta di appestato. Ora ha la possibilità di tornare sul trono, trascinando la sua Nazionale
“Siete voi a essere entrati nella storia, con i vostri sprint, i vostri servizi, i vostri gol e le vostre parate. E che parate Donnarumma!”. Il 13 luglio 2021, a due giorni dalla vittoria degli Europei a Wembley della Nazionale italiana, il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, non riesce a non citare almeno uno dei calciatori che hanno fatto l’impresa. L’uomo-copertina, il ragazzo prodigio che ha blindato l’Europeo con alcune parate già diventate leggendarie, Gianluigi Donnarumma. 24 marzo 2022, il mondo è cambiato. Alle ore 20.45 allo stadio ‘Renzo Barbera’ di Palermo (diretta Rai1) l’Italia affronta la Macedonia del Nord: sfida a eliminazione diretta, semifinale delle qualificazioni a Qatar 2022.
La scorsa estate il ragazzo di Castellammare di Stabia era la cosa più vicina all’eroe-patrio, almeno da Roberto Baggio in avanti. Tutti in Italia erano estasiati dalla sua grandezza fra i pali, grandezza fisica trasformata anche in grandezza tecnica e atletica. Tutto il mondo affermava che Donnarumma fosse il portiere migliore al mondo per distacco e che il suo nome poteva essere accostato a quello dei vari Messi, Cristiano Ronaldo e Mbappé. Su questa scia trionfale, Gigio ha iniziato la stagione come numero 1 del dream team voluto dal presidente del Paris Saint-Germain, Nasser Al-Khelaifi, accettando senza polemiche le panchine a cui è stato costretto da Pochettino che gli preferiva Keylor Navas. Era l’inizio della stagione, c’era ancora la sbornia europea da smaltire e poi in patria il Psg è francamente di un’altra categoria. Navas bastava e avanzava per vincere e Donnarumma avrebbe giocato le partite di cartello in Ligue 1 e poi quelle di Champions League, vero obiettivo della società e della squadra.
Con il passare delle settimane però Navas ha giocato sempre più partite e Donnarumma, nonostante avesse completamente superato anche piccoli problemi fisici, è rimasto spesso in panchina anche in Champions League. Alcuni segnali di allarme erano evidenti, ma tutto è crollato poi la sera del 9 marzo scorso, quando un Paris Saint Germain praticamente in controllo della situazione contro il Real Madrid al Bernabeu, è riuscito a farsi recuperare ed eliminare. L’innesco di tutto è stato un errore in disimpegno di Donnarumma. Da quel momento in poi, il portiere dei sogni, per tutti è diventato una sorta di appestato.
Il calcio però è frenetico e oggi mette davanti a Donnarumma la possibilità di ritornare sul trono. Lo può fare di nuovo con la maglia azzurra, quella che lo ha reso già eterno. Dovrà affrontare prima l’ostica Macedonia del Nord in una partita difficilissima per un portiere, perché magari saranno solo due i tiri in porta degli avversari, ma proprio grazie a quei due tiri il portiere dovrà dimostrare la sua concentrazione e il suo talento. E poi molto probabilmente davanti all’Italia e a Donnarumma si presenterà uno degli ostacoli più difficili al mondo in questo momento, ovvero battere il Portogallo a Oporto e quindi affrontare una batteria di giocatori offensivi come Cristiano Ronaldo, Bernardo Silva, Joao Felix, Rafael Leao, André Silva e Diogo Jota.
Se Donnarumma vuole cancellare subito le ombre che lo hanno avvolto dopo la papera del Bernabeu, serve la capacità di sorreggere il peso enorme di una qualificazione mondiale. Non sarà facile e non dipenderà solo da lui, ma i veri campioni nelle serate che fanno la storia non possono fallire.