Paulo Dybala in Procura, a Torino, per essere ascoltato dai magistrati come persona informata sui fatti. I pm del capoluogo piemontese stanno indagando sulle presunte plusvalenze da 282 milioni di euro realizzate dalla Juventus in tre anni di rendiconti finanziari.

L’indagine, avviata lo scorso dicembre, punta ad accertare se nei bilanci della società bianconera, il cui 24,3% del capitale è sul mercato azionario, siano state commesse delle irregolarità. In particolare, sotto la lente della Procura della Repubblica di Torino c’è il differimento a un esercizio successivo delle retribuzioni di alcune mensilità per le stagioni 2019/20 e 2020/21. L’ipotesi dei magistrati è che riduzioni e integrazioni di stipendio siano state concordate attraverso scritture private e poi “aggiustate” nei due bilanci distinti.

Così l’attaccante bianconero, che a giugno potrà lasciare la squadra dopo sette stagioni per il mancato accordo sul rinnovo del contratto, è stato il primo giocatore a essere ascoltato dai pm Ciro Sartoriello, Mario Bendoni e Marco Gianoglio. Iscritti nel registro degli indagati dallo scorso novembre sono il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved e altre cinque persone tra dirigenti ed ex dirigenti.

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