Vi ricordate la storia che diceva che “un pannello fotovoltaico richiede più energia per essere prodotto di quanta ne possa fornire durante la sua vita operativa”? Fa il paio con quell’altra che diceva “un impianto fotovoltaico sul tetto di casa costa quanto la casa“.

Ne è passato di vento fra le pale dei generatori eolici dal tempo in cui queste leggende avevano una ragione di esistere. E’ dagli anni 1970 che i pannelli fotovoltaici sono in grado di fornire più energia di quanta ne richiedano per essere prodotti. Anzi, al momento sono fra le fonti con il massimo rendimento energetico. Quanto ai costi, se trovate una casa che costa come l’impianto fotovoltaico che ha sul tetto affrettatevi a comprarla, perché è un affarone! Oggi, non c’è una sorgente di energia che, chilowatt per chilowatt, costi meno delle rinnovabili nelle loro varie forme, fotovoltaico, eolico, idroelettrico e altre.

Non se ne sono accorti tutti, ancora, ma siamo solo all’inizio di una rivoluzione energetica che cambierà profondamente il nostro mondo. Le rinnovabili di oggi sono una vera alternativa ai combustibili fossili, non più soltanto un giocattolo decorativo per gli ambientalisti. Come ci siamo arrivati? E’ stato un progresso graduale, spinto principalmente dalle economie di scala. Un processo che ha lasciato nella polvere la concorrenza, sia nucleare che fossile. Ed è un fattore che sta anche abbassando rapidamente i costi delle batterie stazionarie. Con queste batterie, possiamo risolvere la questione dell’intermittenza che, una volta, era considerata un difetto fondamentale dell’energia dal vento e dal sole.

Sono le economie di scala che spingono le rivoluzioni tecnologiche. Pensate ai telefoni cellulari. Vi ricordate di quando erano considerati un hobby per i ricchi? Cosa è cambiato oggi che li ha resi così comuni? Economie di scala: è stato quello il fattore principale. Il bello delle economie di scala è che sono un processo “win-win,” come dicono gli americani. Più produci una certa cosa, meno costa. Se costa meno, ne produci di più. E così via. Quindi, più energia rinnovabile installiamo, meno costerà. Possiamo veramente arrivare al 100% di energia rinnovabile. Anzi, sarà inevitabile se le tendenze di oggi continuano.

E allora? Perché continuiamo a insistere con i fossili e a sognare il nucleare? Perché continuano a esistere regole burocratiche che rendono difficile installare gli impianti rinnovabili? E perché vengono fuori i soliti comitati contrari? Come per tutte le cose, ci sono delle ragioni. Cambiare la sorgente energetica alla base dell’economia non è come far scattare un interruttore. Occorrono dei cambiamenti profondi.

Per prima cosa, bisogna elettrificare praticamente tutto, a partire dal trasporto. Questo vuol dire che la rete elettrica va potenziata e ristrutturata in modo da gestire sorgenti di energia che non si possono accendere o spegnere in qualsiasi momento. Dobbiamo anche tener conto dei fattori stagionali. Si produce più energia solare in estate che in inverno, per altre tecnologie vale l’opposto. Ci sarà sempre energia disponibile, ma a prezzi diversi a seconda della stagione e sarà necessario adattarsi. Poi, per produrre quello che consumiamo oggi basta impegnare una piccola frazione del territorio per gli impianti rinnovabili, sicuramente minore della superficie già cementificata. Ma non bisogna esagerare: non possiamo pannellare mezza Italia o mettere una pala eolica su ogni cocuzzolo. E neppure possiamo intubare tutti i fiumi. Anche in termini di materie prime, le tecnologie rinnovabili non richiedono risorse che non siano o abbondanti o facilmente riciclabili, tuttavia nessuna risorsa è infinita.

Insomma, quella che abbiamo davanti è una sfida difficile, ma la possiamo vincere. Le tecnologie rinnovabili ci promettono energia abbondante e a buon mercato che possiamo produrre in Italia, per l’Italia, con risorse italiane. Siamo ancora il “paese del sole”, ve lo ricordate? E’ quella la nostra risorsa principale! E allora, sfruttiamola!

Se volete leggere una discussione più estesa su questo argomento, la potete trovare in questo articolo di Tsung Xu, molto chiaro e molto leggibile (in inglese).

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