Le principali sigle sindacali hanno chiamato gli autotrasportatori a protestare contro il caro-prezzi che, dicono, "mette in pericolo posti di lavoro e condizioni di vita": dimostrazioni in tutte le principali città della penisola. Mercoledì gli organizzatori hanno parlato di diverse migliaia di adesioni: ai camionisti si sono aggiunti in alcune zone anche i tassisti e gli autisti di mezzi di trasporto pubblico come gli autobus
Da 11 giorni ormai in diverse città della Spagna gruppi di camionisti protestano contro il caro-carburanti: le manifestazioni consistono in “marce lente” in punti stradali strategici, nei dintorni di grandi città come Madrid e Barcellona. Le principali sigle sindacali hanno chiamato gli autotrasportatori a protestare contro il caro-prezzi che, dicono, “mette in pericolo posti di lavoro e condizioni di vita”: dimostrazioni in tutte le principali città della penisola.
Mercoledì gli organizzatori hanno parlato di diverse migliaia di adesioni: ai camionisti si sono aggiunti in alcune zone anche i tassisti e gli autisti di mezzi di trasporto pubblico come gli autobus. Martedì invece le proteste hanno bloccato con picchetti i punti di accesso al porto di Barcellona, provocando rallentamenti delle operazioni di carico e scarico merci. La ministra dei Trasporti Raquel Sánchez ha in agenda un incontro con i rappresentanti del settore per trovare possibili soluzioni al problema: nel frattempo, da diversi ambiti produttivi si denunciano disagi, legati allo sciopero, per problemi di forniture e distribuzione dei prodotti.