Vasco Rossi e Marracash sono pronti a lanciare il nuovo singolo “La pioggia alla domenica”, contenuto nel disco del rocker “Siamo qui” che però rivivrà nella versione inedita con le due voci. I ricavati andranno all’organizzazione umanitaria Save The Children a sostegno dei bimbi in difficoltà in Ucraina. “Save The Children è una organizzazione certa, sicura, che si occupa di bambini che vivono le guerre. Le guerre di oggi sono così, sono guerre contro la popolazione. È la gente che soffre. È un mondo che sta andando a rotoli”, ha detto Vasco.
“Noi artisti, e io e te in particolare, siamo in collegamento mentale. Mi avevi chiesto quella campionatura de ‘Gli Angeli‘ e hai scritto la straordinaria canzone ‘Io‘ e mi hai dato una grandissima soddisfazione. – ha continuato Vasco – Tu sei un rapper di quelli che sento più vicini, il rap è un linguaggio completamente diverso dal mio, ma in te trovo delle cose dal punto di vista dei testi molto simili ai cantautori. Per me i testi sono la cosa più importante. La musica la considero una bella colonna sonora per far arrivare le parole”.
E ancora: “Questa storia è venuta quindi fuori da quella campionatura. Eravamo già sintonizzati ed è arrivata questa idea, non so bene da dove, ma è arrivata. E quindi hai messo delle barre dentro la mia canzone ‘La pioggia alla domenica’, che era già uscita. Questa idea che tu mettessi delle barre mi ha incuriosito moltissimo e quando mi hai mandato la versione mi è piaciuta molto, ho visto che sei entrato perfettamente nella canzone, e con il tuo linguaggio rap hai centrato lo spirito della canzone. Quando dici ‘tu mi hai dato corda e io l’ho usata per impiccarmi’, hai proprio centrato. Mi ha fatto molto piacere, io non avevo mai fatto queste cose…”. Marracash ha risposto ringraziando Vasco: “Per me tu sei un’ispirazione, penso sempre alla forza della verità di quello che dici, non è solo costruzione di una bella frase. Per chiunque voglia scrivere canzoni questo è un obiettivo, difficilissimo, da raggiungere. È vero, faccio rap, ma il rap italiano dà più attenzione ai testi che in America, ad esempio. So che hai fatto pochissime collaborazioni, quindi è un onore”. Il rocker ha confermato: “Non ho mai voluto fare dei duetti. I duetti che si facevano negli Anni 80 e 90 non mi sono mai piaciuti. Non avevano un senso artistico, erano fatti per farsi conoscere. A me in fondo non serviva… E quindi pensavo che ognuno dovesse cantare la sua canzone, non che si cantano le canzoni in due prendendosi per mano come due bambini all’asilo. Però questi nuovi featuring che sento – perché io la musica di oggi la ascolto – sono molto belli, è geniale ad esempio unire il linguaggio rap con quello melodico. È un mondo nuovo, io faccio parte di quello diciamo giurassico, ma quest’idea mi è piaciuta. E mi è piaciuto anche che fosse il singolo di primavera, in un momento triste e buio della nostra storia, due anni terribili, non so come hai fatto tu a stare chiuso in casa”.
Marracash ha confermato: “E poi senza i concerti, con un tour (io) fermo da due anni e mezzo…”. Vasco si è inserito: “Io ho avuto delle crisi d’identità, ho cominciato a pensare cosa ci sto a fare, cosa sono? A me manca proprio l’adrenalina del palco… Ma finalmente ricominciamo a fare i concerti, che è una cosa bella. Anche se questa guerra ci ha messo nuovamente in una crisi terrificante, la guerra è la cosa peggiore di tutti. Fatta da quelli che mandano i giovani avanti a morire e loro stanno al sicuro nei bunker. La guerra è uno schifo. Quindi anche queste motivazioni ci hanno portato a voler fare qualcosa di utile. Naturalmente è una cosa piccola, un gesto simbolico. A proposito di Marra-cash… Che all’inizio pensavo che il nome Marracash fosse legato alla famosa città…”. Il rapper infine ha spiegato: “È un gioco di parole hip hop. Se mi vedi in faccia sembro propio marocchino, e mi chiamano così da quando ero piccolo, mi prendevano in giro e l’ho trasformato in un punto di forza e ne ho fatto il mio nome”.