“Putin? Un narcisista, assolutamente privo di carisma. Gli oligarchi? Noiosi, superficiali. Il suo ex marito Sergei Pugachev? Un bullo che probabilmente ha rubato“. Alexandra Tolstoy, contessa discendente dello scrittore Lev Tolstoy, è lapidaria nel raccontare il mondo patinato dell’élite russa a cui lei stessa è appartenuta per lungo tempo. Lei, che è stata la compagna di Sergei Pugachev, il banchiere di Putin poi entrato in rotta di collisione con il regime, parla a cuore aperto in un’intervista al Corriere della Sera in cui rivela i retroscena della sua storia, tanto clamorosa che stava per diventare un documentario su Netflix. La sua vita è infatti cambiata bruscamente nel 2015, quando sono incominciati i guai finanziari del marito, accusato dallo Stato russo che lo accusava di aver intascato quasi un miliardo di dollari di fondi pubblici: da allora ha dovuto dire addio ai lussi e agli eccessi a cui era abituata, si è inventata dei lavori per mantenere se stessa e i suoi figli.
“Una notte Sergei è scappato in Francia, senza neanche avvertirmi e la mia vita è cambiata. Non l’ho seguito, aveva già dimostrato di essere un uomo violento e possessivo. Quando è finita ho avuto molta paura – confida -. Alla fine temevo che potesse prendere i bambini. È un uomo impulsivo, irascibile, possessivo, un narcisista che ha cercato in ogni modo di controllarmi, arrivando a nascondere il mio passaporto e quello dei nostri figli. È stato un incubo. Sapevo che dovevo scappare”. Adesso, fortunatamente è più tranquilla: “Non ho più paura. Forse dovrei, ma Sergei non può più venire in Gran Bretagna (lei vive a Londra, ndr), verrebbe arrestato immediatamente, e in Francia si è costruito un’altra famiglia, la sua quarta, con una ragazza locale. Quando eravamo insieme ha ricevuto diverse minacce, che riguardavano anche noi, siamo stati seguiti, ma ora credo di essere una pedina troppo piccola. Come cittadina britannica qui mi sento al sicuro. Forse sono ingenua, non so”.
E a chi le chiede come abbia fatto a innamorarsi di un uomo così, risponde: “Quando ci siamo conosciuti è stato come un colpo di fulmine. Mi sono innamorata perdutamente. Nessuno mi aveva mai fatto sentire così. Era molto romantico, attento, sensuale, generoso. L’amore ti porta a vedere solo i lati positivi, vuoi assolutamente credere che il tuo amato sia una persona buona. Avevo qualche dubbio, ma ho fatto il possibile per non pensarci, gli ho creduto. Solo dopo ho capito che mi aveva raccontato un sacco di bugie, su come aveva costruito la sua fortuna — credo che abbia veramente rubato quei soldi — ma anche sui titoli di studio, sul perché era stato in prigione…”.
Quindi ha parlato del presidente russo Vladimir Putin, che ha conosciuto personalmente negli “anni d’oro” del suo matrimonio con il banchiere: “L’ho visto un paio di volte. Sergei all’inizio ci parlava quasi ogni giorno, mi raccontava dei suoi scoppi d’ira, delle sue debolezze, le sue paure. È un narcisista cui non piace ritrovarsi con le spalle al muro. È un uomo privo di qualsiasi carisma, basso, con un viso molto sovietico. Non fa una bella figura“. E il giro degli oligarchi? “Noioso. Le mogli non hanno niente da dire, nulla le motiva, parlano d’arte, ma è un interesse creato in modo artificiale. Forse la vita è interessante solo quando hai uno scopo, loro non ce l’hanno. È un ambiente superficiale e materialistico dove contano i soldi e non ci sono amicizie vere, nessuno si fida degli altri, gli uomini sono come cani sempre pronti ad aggredire. Non è un mondo che mi manca, è lontano anni luce dai miei valori. Non mi mancano neanche i soldi, o l’aereo privato. Meglio viaggiare con Easyjet, dove nessuno ti guarda”.