Le parole usate sono tra le più forti che si ricordino, eppure l'accusa di Bergoglio contro l'aumento votato dalla Camera non si trova sui quotidiani del giorno successivo. Repubblica, Messaggero e Corriere non le hanno dedicato nemmeno un titolo, esaltando invece la "linea dura" del premier Mario Draghi a favore dei maggiori investimenti nella difesa. Oltre al Fatto, l'unico giornale che sceglie di aprire sulle parole del papa è Avvenire, l'organo della Cei
Le parole usate sono tra le più forti che si ricordino: “Io mi sono vergognato quando ho letto che un gruppo di Stati si sono compromessi a spendere il 2% del Pil per l’acquisto di armi come risposta a questo che sta accadendo, pazzi!”. Eppure l’accusa di papa Francesco contro l’aumento delle spese militari votato dalla Camera è stata di fatto ignorata dai giornali in edicola al mattino successivo. Almeno tre dei maggiori quotidiani del Paese – Repubblica, Messaggero e Corriere – non le hanno dedicato nemmeno un titolo, esaltando invece la “linea dura” del premier Mario Draghi a favore dei maggiori investimenti nella difesa. Repubblica nasconde la notizia in un boxino di un centinaio di battute (a pagina 14) all’interno di un pezzo critico sulla linea del leader M5S Giuseppe Conte, che “mina il governo” dicendosi “pronto allo strappo” se sul tema sarà chiamato a votare anche il Senato. Mini boxino a pagina 15 anche sul Corriere, che invece titola sull'”Escalation anti armi del capo M5S”. Il Messaggero invece la relega – letteralmente – in una parentesi mentre celebra il decisionismo del governo: “Draghi rassicura gli alleati, impegno sulle spese militari”.
Oltre al Fatto, l’unico altro giornale che sceglie di aprire sulle parole del papa è Avvenire, il quotidiano della Cei, la conferenza dei vescovi italiani: “La folle corsa alle armi” è il titolo di prima pagina. La Stampa esclude la notizia dalla prima ma quantomeno le dedica l’apertura di pagina 17, con un pezzo del quirinalista Domenico Agasso: “Papa Francesco critica l’Italia, la spesa per le armi una pazzia”. E anche il Sole 24 Ore, quotidiano di Confindustria, riesce a spendere un titolo autonomo in un colonnino a pagina tre. Ma in generale la sensazione è che se l’appello fosse stato di senso opposto avrebbe ottenuto molto più spazio. D’altra parte già il primo affondo di Bergoglio sull’argomento, datato 21 marzo (“La spesa per le armi è uno scandalo, non è una scelta neutrale”, aveva detto durante un’udienza in Vaticano) era stato di fatto ignorato dai principali siti di news. Un’omissione consapevole che dà il senso del nuovo clima politico.