Al numero 100 di un ampio viale che porta il nome del re Giovanni III di Polonia, a Varsavia, sorgono due palazzoni a ferro di cavallo. Un complesso che in città si è guadagnato il soprannome di “spia” per aver ospitato negli anni ’80 gli alloggi di centinaia di diplomatici dell’allora Unione sovietica. Dopo il crollo del muro di Berlino, però, la struttura venne completamente abbandonata e lasciata al degrado. Per anni la città di Varsavia ha tentato di recuperare invano la struttura, ma oggi sembra essere arrivata la svolta: se il tribunale darà l’ok, i palazzoni ospiteranno profughi ucraini. “Tutte le procedure sono state completate, stiamo aspettando la decisione del tribunale”, spiega il sindaco di Varsavia che qualche giorno fa aveva annunciato la nuova destinazione degli appartamenti.
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