Un migliaio di giovani è sceso in piazza a Roma in occasione dello sciopero globale per il clima. Il corteo, lanciato da diversi movimenti tra cui Fridays for Future, ha sfilato per le vie della città per protestare anche contro la guerra russo-ucraina. ”La nostra prima richiesta – dichiara Filippo Sotgiu, uno dei portavoce – è implementare le misure necessarie per la transizione ecologica che sono le stesse misure che ci servirebbero per smarcarci dal gas russo”. ”La nostra classe politica è poco lungimirante – aggiunge Alessandro Marconi, un altro militante del movimento ambientalista – perché questo momento dovrebbe essere usato per spingere più che mai sulle rinnovabili.”
Al corteo erano presenti anche gli attivisti e le attiviste di L.E.A. Berta Cáseres, lo spazio ecologista, occupato a Roma lo scorso 5 marzo e sgomberato dalle forze dell’ordine ieri 24 marzo. “L’entrata è stata un po’ violenta e inaspettata – racconta una delle militanti – anche perché il giorno prima ci era stata comunicata dalla Regione Lazio la possibilità di aprire un tavolo, fissato per il 31 marzo.” Domani la protesta proseguirà a Firenze con il corteo organizzato dai lavoratori della Gkn. I due movimenti, quello per il clima e quello del collettivo di fabbrica, si sono saldati in un’unica forma di protesta, che unisce insieme la questione sociale e quella ambientale.