Ieri il Cremlino ha accusato Hunter Biden di finanziare laboratori del Pentagono per lo sviluppo di armi biologiche in Ucraina (in particolare antrace), insieme al miliardario George Soros. Due giorni fa il New York Times, che in passato ne aveva messo in dubbio la veridicità, ha confermato che i contenuti di un computer portatile appartenente al figlio del presidente e abbandonato nel 2019 sono autentici
Secondo il britannico Daily Mail le accuse di Mosca nei confronti di Hunter Biden, troverebbero riscontro in alcune email contenute computer del figlio del presidente degli Stati Uniti, visionate in esclusiva. Ieri il Cremlino ha accusato Hunter Biden di finanziare laboratori del Pentagono per lo sviluppo di armi biologiche in Ucraina (in particolare antrace), insieme al miliardario George Soros. “Naturalmente chiederemo delle spiegazioni. E non solo noi. Come sapete la Cina ha già chiesto chiarimenti”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov rispondendo ad una domanda durante il suo briefing quotidiano. Il Daily Mail è un quotidiano britannico che sposa spesso posizioni ultra conservatrici, anti Europa, anti immigrazione e anti abortiste. In passato è stato accusato di sensazionalismo e scarsa attenzione alla veridicità delle notizie.
Tuttavia dalle e-mail che il Daily Mail pubblica sul suo sito sembra emergere un ruolo del figlio del presidente per garantire milioni di dollari di finanziamenti a Metabiota, un’azienda californiana contractor del Pentagono, specializzata nella ricerca su malattie che causano pandemie da utilizzare come armi. Dalle mail risulta che Hunter presentò Metabiota ad una società di gas ucraina, Burisma, per un “progetto scientifico” relativo a laboratori di biosicurezza in Ucraina. Hunter Biden, che siede anche nel cda di Burisma, è a capo di Rosemont Seneca, società dotata di almeno 2,4 miliardi di dollari di capitali di investimento. Dalle e-mail risulta che Rosemont Seneca investì 500mila dollari nella società di ricerca sui patogeni di San Francisco e raccolse altri milioni attraverso aziende come Goldman Sachs.
Pochi giorni fa il New York Times, che in passato ne aveva messo in dubbio la veridicità, ha confermato che i contenuti di un computer portatile appartenente al figlio del presidente sono autentici. Il pc, che il figlio di Biden ha abbandonato in un’officina di riparazioni del Delaware nel 2019, conteneva una serie di e-mail relative alle sue attività commerciali con varie società, tra cui appunto Burisma. Durante la campagna per le presidenziali 2020 i Repubblicani hanno accusato Joe Biden di avere plasmato in passato la politica estera americana in Ucraina a beneficio di suo figlio. Il New York Times riporta anche come, in un’e-mail dell’aprile 2014, Hunter Biden scriva ai funzionari di Burisma: “Bisogna chiarire senza mezzi termini che non interverremo e non possiamo intervenire direttamente con i responsabili delle politiche nazionali e che dobbiamo rispettare le regole Fara (Foreign Agents Registration Act) e qualsiasi altra legge statunitense ”. Hunter Biden è considerato il tallone d’Achille (e il nervo scoperto) del presidente Usa, dopo una vita segnata per anni dall’abuso di droga e alcol, il figlio del leader americano è diventato un finanziere con interessi internazionali.