“Il mio incubo? Proprio la morte in sé, non l’accetterò mai. Anche pochi giorni fa a una cena parlando con un prete gli ho detto che io non voglio morire; lui mi ha risposto che andrò in Paradiso. Ma non mi interessa, io sto bene qua, su questa Terra, pure se il Paradiso è meglio. Il fatto che io ora sto parlando con lei e domani magari non ci sono più è una ineluttabilità che non riesco ad accettare, la considero una cosa ingiustissima. Mi spingo a dire che allora è meglio non nascere”. A dirlo è Gigi Marzullo, il celebre giornalista e conduttore televisivo, volto dei programmi notturni della Rai, che in un’intervista al Corriere della Sera si è raccontato a cuore aperto, parlando del suo rapporto con l’idea della morte. L’occasione è stata la pubblicazione del suo nuovo libro, La vita è un sogno (Rai Libri) dove racconta i retroscena delle sue interviste ai personaggi più celebri, da Sophia Loren a Monica Vitti, da Richard Gere a Woody Allen.
“Sono due le domande che mi pongo spesso”, ha confidato Marzullo. “Riuscirò sempre a continuare a fare quello che faccio oggi, il mio lavoro, le mie trasmissioni? Riuscirò a non morire mai? Quanto alla prima mi auguro di sì; la seconda non dipende da me, sarà impossibile e mi dà un fastidio che non ha idea: mi scoccia tantissimo l’idea della morte“. E ancora: “Cosa c’è dopo la morte? Non lo so, spesso lo chiedo a chi intervisto. Mi è rimasta impressa la risposta di De Mita che ha 94 anni: io non ho paura della morte, mi spaventa pensare che dopo non c’è niente. Ma io sono terrorizzato lo stesso, anche se c’è qualcosa dopo. Se anche mi fosse assicurato che in quell’altro mondo andrei in onda in prima serata, io non farei cambio: sono felice qua. Del resto io sono uno che si è sempre accontentato”.