L'allenatore del Bologna in una conferenza stampa convocata a sorpresa spiega che dovrà tornare al Sant'Orsola: "Dalle ultime analisi sono emersi dei campanelli d'allarme e potrebbe presentarsi il rischio di una ricomparsa della malattia. Mi è stato consigliato di intraprendere un percorso terapeutico". E aggiunge: "Va bene, sono qui: se non gli è bastata la prima lezione, gliene daremo un’altra"
“All’inizio della prossima settimana mi dovrò assentare e sarò ricoverato al Sant’Orsola di Bologna“. Sono passati più di due anni dalla conferenza stampa del 13 luglio 2019, quando Sinisa Mihajlovic annunciò al mondo del pallone di avere la leucemia. L’allenatore del Bologna si trova di nuovo a parlare in una conferenza stampa convocata a sorpresa a Casteldebole, nella sede del centro sportivo dei rossoblù. Questa volta niente lacrime, ma l’annuncio è comunque tremendo: “Dalle ultime analisi sono emersi dei campanelli d’allarme e potrebbe presentarsi il rischio di una ricomparsa della malattia“.
Mihajlovic si mostra sereno, lo ammette lui stesso: “Al contrario di due anni e mezzo fa quando a stento sono riuscito a trattenere le lacrime, questa volta mi vedete più sereno“. E spiega anche quale sono le ragioni: “Sarò ricoverato nel ‘programma dipartimentale terapie cellulari avanzate’ diretto dalla dottoressa Francesca Bonifazi che mi ha già seguito nella fase precedente del mio percorso terapeutico. So di essere in ottime mani“, spiega. “So cosa devo fare e soprattutto la mia situazione è molto diversa da quella di allora”, aggiunge l’allenatore del Bologna.
Certo, dovrà tornare in ospedale e prendere un’altra pausa dal calcio, per combattere ancora la malattia e impedire che ritorni. “Per evitare che questo possa accadere mi è stato consigliato di intraprendere un percorso terapeutico che possa eliminare sul nascere questa ipotesi negativa”, spiega ancora Mihajlovic. “Questa volta non entrerò in tackle come due anni e mezzo fa su un avversario lanciato, ma giocherò di anticipo per non farlo partire. Si vede che questa malattia è molto coraggiosa per avere ancora voglia di tornare ad affrontare uno come me. Va bene, sono qui: se non gli è bastata la prima lezione, gliene daremo un’altra“, aggiunge il tecnico serbo.