“Dire che in Italia c’è un ‘filoputinismo impressionante’ come ha fatto Enrico Letta è una scemenza totale. C’è una caccia alle streghe che tenta di appiccicare l’etichetta di “putiniano” a chiunque tenti di fare un ragionamento o di dire una cosa”. Così Marco Travaglio nel suo intervento ad ‘Accordi&Disaccordi’, il talk politico in onda su Nove, ha commentato le dichiarazioni del segretario dem sul filoputinismo italiano, a suo dire iniziato solo da qualche anno. “C’è stato con l’alleato di Letta, Berlusconi, in due governi. Noi eravamo le cheerleader di Putin, facevamo ridere tutto il mondo – ha detto il direttore de Il Fatto Quotidiano – Ma non era solo folclore, perché la nostra dipendenza dal gas nasce in quegli anni. Le politiche dell’Eni di dipendenza dal gas russo nascono negli anni in cui c’erano gli amici di Berlusconi e di Dell’Utri. Noi abbiamo pubblicato stralci dei cablo rivelati da Wikileaks nei quali l’amministrazione americana, ai tempi di Berlusconi a capo del governo, diceva: ‘Ma l’Eni lavora per l’Italia o lavora per la Russia?’. Questo è successo. Poi c’è il folklore di Salvini, che è la mosca cocchiera, nel senso che manco lo conosce Putin. Ha cercato di farlo, ma non ci è riuscito”, ha concluso il giornalista.
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