A prescindere da chi vincerà, la 94ma Notte degli Oscar potrà essere preventivamente indicata come pacifista, inclusiva (leggi: soprattutto femminile), postpandemica e forse un po’ tennistica. A giudicare dall’ultima news diffusa da Variety secondo la quale anche le sorelle Venus e Serena Williams saranno sul palco, di certo a sostegno di King Richard, il biopic a loro ispirato con il protagonista Will Smith in forte odore da premio. A corollario sempre tennistico, Beyoncé canterà la canzone candidata Be Alive da un campo da tennis.
Ma lasciando palline e racchette momentaneamente nel backstage, davanti al palco del Dolby Theatre tornerà finalmente a gremirsi di pubblico la sala (evitando di affittare un secondo spazio come lo scorso anno, individuato nella Union Station di Los Angeles), un dato che tempo fa sarebbe stato scontato ma dopo due anni di pandemia ha il sapore di una piacevole notizia. Vero è che la serenità della notte delle stelle sarà offuscata dagli echi bellici in Ucraina: un dramma che sicuramente peserà nel tono, nei discorsi e sui volti dei convitati a Hollywood, di certo pronti a mettere la parola “peace” (pace) nei discorsi dell’umana tribù degli Oscar.
Inclusione è ancora la parola d’ordinanza (ormai da anni, per fortuna) che significa sostanzialmente più donne, specie fra le presentatrici che a quanto pare monopolizzeranno i microfoni: oltre alle tre anchorwomen di serata (Wanda Sykes, Amy Schumer e Regina Hall) sono state annunciate tra le altre Lady Gaga, Jamie Lee Curtis, Zoë Kravitz, Lupita Nyong’o, Mila Kunis, Naomi Scott, Uma Thurman e Lily James. E non mancherà la giovane rivelazione di West Side Story Rachel Zegler, non solo esclusa dalla cinquina da protagonista per la sua dolce e impavida Maria, ma a quanto emergeva negli ultimi giorni anche assente dagli invitati alla cerimonia stessa. Ebbene, l’attrice cantante di origine colombiana non solo è stata invitata last minute ma anche scelta a presentare un film od ospite.
Ultima, ma non per importanza, la novità di un premio dato dal pubblico. Senza precedenti, infatti, l’Academy ha deciso che anche l’audience si trasformi in giurato. Così è nato l’Audience Award destinato al titolo più popolare votato dal pubblico via Twitter (le votazioni erano aperte fino al 3 marzo). Non ci saranno premi in statuette per il film che trionferà ma semplicemente un annuncio ufficiale da parte dell’Academy.