Tutta la crew del film del regista napoletano aveva sul bavero un nastro blu in onore dei rifugiati ucraini. Sorrentino aveva già vinto l’Oscar come Miglior Film Straniero nel 2014 con La Grande bellezza
Non ce l’ha fatta Paolo Sorrentino. Il suo È stata la mano di Dio non ha vinto l’Oscar come Miglior film straniero. Categoria agguerritissima quest’anno con cinque candidati che hanno viaggiato alla pari per parecchie settimane. Alla fine ha vinto il favorito, Drive my car del giapponese Ryusuke Hamaguchi. Due film esteticamente agli antipodi, quello di Sorrentino e quello di Hamaguchi.
L’Academy infine è stata maggiormente colpita dall’intarsio tragico minimalista di Drive my car, quarto Oscar, e 15esima nomination, come Miglior Film Straniero per il Giappone. Sorrentino era arrivato baldanzoso anche se molto compito sul red carpet assieme alla moglie Daniela D’Antonio, a Luisa Ranieri in rosso Jessica Rabbit e al giovane Filippo Scotti, nel film interprete del giovane Sorrentino. Tutta la crew del film aveva sul bavero un nastro blu in onore dei rifugiati ucraini. Sorrentino aveva già vinto l’Oscar come Miglior Film Straniero nel 2014 con La Grande bellezza.