“Questo è il nostro momento”. Ha dedicato la statuetta alla comunità dei sordi, alla comunità Coda (Children of deaf adults) e a tutte le persone con disabilità Troy Kotsur, premio Oscar come migliore attore non protagonista per il film Coda – I segni del cuore. E ha fatto commuove tutti con un discorso denso di empatia. È una vittoria carica di significati e di grandi emozioni quella incassata dall’attore e regista nato sordo, co-fondatore del Deaf West Theatre, considerata un’istituzione nell’ambito della cultura per non udenti. Il sigillo che mancava a una carriera nel segno dell’inclusione e a favore delle persone con disabilità. “Voglio davvero ringraziare tutti i meravigliosi palchi teatrali dei non udenti in cui mi è stato permesso di salire: lì mi è stata data l’opportunità di sviluppare il mio mestiere di attore”, ha commentato Kotsur, accolto sul palco degli Oscar dalla platea con le mani alzate in movimento, che simboleggiano gli applausi nel linguaggio dei segni.
L’artista cinquantatreenne è il secondo attore sordo a vincere la statuetta, ventisei anni dopo Marlee Matlin, che lo vinse nel 1986 per Figli di un dio minore: l’attrice per altro è la coprotagonista di Coda – piccolo grande film che ha sbaragliato gli Oscar ricevendo anche la statuetta per la sceneggiatura non originale e per miglior film – in cui Kotsur intrepreta Frank Rossi, un pescatore in difficoltà alle prese con i sogni di sua figlia (unica udente della famiglia), che vorrebbe lasciare tutto per tentare di diventare una cantante di successo. Nel suo messaggio di ringraziamento, Troy Kotsur ha fatto sorridere (quando ha raccontato di essere andato con tutto il cast del film alla Casa Bianca e di aver incontrato il presidente Joe Biden e la first lady: “Volevo insegnargli qualche parolaccia nel linguaggio dei segni ma poi ho lasciato perdere”, ha scherzato) ma soprattutto commuovere con un discorso coinvolgente e toccante, in cui ha ringraziato la moglie, la figlia e il padre, che in un passaggio ha definito “il migliore nella lingua dei segni” e il suo eroe. “Papà ha avuto un incidente d’auto ed è rimasto paralizzato dal collo in giù e non è stato più in grado esprimersi con i segni. Papà, ho imparato così tanto da te: ti amerò per sempre, sei il mio eroe”. Per lui applausi a scena aperta, tutti in piedi e mani alzate.