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Milano, ecco perché alcuni edifici sono coperti di assi di legno

La galleria che ha organizzato la mostra spiega: "Si tratta di quattro interventi che si svolgeranno sia negli spazi interni e sulla facciata di Building che in quelli esterni di altri edifici posti nelle sue vicinanze: Grand Hotel et de Milan, Centro Congressi Fondazione Cariplo e Cortile della Magnolia, Palazzo di Brera"

In tanti hanno notato le assi di legno che ricoprono alcuni palazzi di Milano. Sono una sorta di nidi che, dal 31 marzo al 23 luglio, ‘abbracceranno’ gli edifici del capoluogo lombardo. Il motivo? Si tratta di una mostra organizzata dalla galleria Building di opere dell’artista giapponese Tadashi Kawamata. A fornire qualche dettaglio in più è Milano Today che riporta la spiegazione della galleria la cui sede – in via Monte di Pietà – ospita già due delle opere: “Conosciuto in tutto il mondo per i suoi progetti multidisciplinari, Kawamata presenta a Milano una serie di installazioni. Si tratta di quattro interventi che si svolgeranno sia negli spazi interni e sulla facciata di Building che in quelli esterni di altri edifici posti nelle sue vicinanze: Grand Hotel et de Milan, Centro Congressi Fondazione Cariplo e Cortile della Magnolia, Palazzo di Brera”, si legge.

“[…] Si tratta in questo caso di architetture che, nell’ambito della storia di Milano, racchiudono un particolare valore civile e culturale e che attraverso le installazioni dell’artista saranno sottoposte a un delicato e nello stesso tempo spettacolare processo di trasformazione. Appropriandosi via via degli spazi interni ed esterni – come facciate, balconi, tetti – degli edifici, tramite una serie di costruzioni ottenute con l’intreccio di assi di legno che vanno a formare un’inestricabile griglia, apparentemente leggera ma dalla solida struttura, Kawamata solleciterà una diversa lettura e interpretazione del loro aspetto e significato”, hanno chiarito sul sito di Building. E infine: “Ad accomunare tutti gli interventi sarà la scelta di un unico tema, quello del nido, soggetto dal forte carattere simbolico che Kawamata ha cominciato a indagare a partire dal 1998 quando le sue costruzioni, che spesso in passato avevano forme astratte, si sono visualmente avvicinate a raffigurare un nido. Un elemento architettonico primordiale e primitivo, la cui semplice forma, ottenuta con un materiale naturale come il legno, ha ancora più valore se messa a confronto con le ben più complesse costruzioni su cui è posta, risultato di stratificazioni sociali e culturali”.