Il drone in volo sull’Ostiglia, una grande chiatta di 55 metri affondata dai bombardamenti americani del 1944, lungo il fiume Po. L’aviazione alleata cercò in ogni modo di impedire la ritirata dell’esercito tedesco, che cercava di scappare verso Nord. Complice la grave siccità di questi mesi, il relitto è riemerso quasi interamente dall’acqua.
La siccità ha permesso di recuperare anche un semicingolato tedesco, abbandonato dall’esercito nazista durante la ritirata del 1945 e ritrovato grazie all’occhio attento di Samuele Bernini, volontario del Museo della Seconda guerra mondiale del fiume Po di Sermide e Felonica, che ha visto emergere dalla sabbia una piccola porzione di metallo. In una corsa contro il tempo, un nutrito gruppo di volontari, guidato dal direttore del museo Simone Guidorzi, ha scavato senza sosta per riportare alla luce il prezioso cimelio e ora, dopo un lavoro di pulitura e una prima analisi delle condizioni in cui versa il mezzo, tutto è pronto per il restauro conservativo che porterà il semicingolato a entrare a far parte degli oggetti del museo che raccontato un’importante pagina della storia italiana.