Il tasso di inflazione in Germania ha raggiunto a marzo il 7,3%, il livello più elevato dalla riunificazione tedesca. Lo ha reso noto l’ufficio di Statistica federale. In febbraio l’inflazione era al 5,5%. Le attese erano per un tasso al 6,8%. A pesare è ancora e soprattutto la voce energia che in Germania mostra una crescita dei prezzi del 39,5% rispetto al marzo 2021. Per gli alimentari l’incremento è del 6,2%. Questa mattina la Spagna ha reso noto un dato di marzo al 9,8%, il più elevato da quasi 40 anni.

Secondo quanto scrive l’Istituto di statistica tedesco “Dall’attacco all’Ucraina, i prezzi del gas naturale e dei prodotti petroliferi sono nuovamente aumentati notevolmente e hanno avuto un impatto considerevole sull’alto tasso di inflazione. Un tasso altrettanto elevato è stato registrato l’ultima volta nell’autunno 1981, anche in quel caso i prezzi del petrolio erano fortemente aumentati in conseguenza della prima guerra del Golfo. Ulteriori fattori di pressione sui prezzi sono le strozzature nelle consegne dovute alle interruzioni delle catene di approvvigionamento causate dalla pandemia di Covid-19″. Per aiutare i consumatori e le imprese la scorsa settimana il governo ha annunciato un secondo pacchetto di sostegno del valore di circa 17 miliardi di euro che include un taglio temporaneo dei prezzi del carburante, assegni una tantum alle famiglie e trasporti pubblici sovvenzionati.

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