Il quotidiano Bild domenica aveva riportato la notizia che Berlino vorrebbe acquistare il sistema "Arrow 3". Poi il cancelliere Scholz ha confermato: "Ne stiamo discutendo, ci serve la migliore protezione possibile perché abbiamo un vicino pronto a usare la forza". Il progetto costerebbe 2 miliardi di euro e potrebbe essere operativo dal 2025
Una delegazione di politici tedeschi esperti di difesa è andata in missione in Israele e ha approfondito da vicino i dettagli del sistema missilistico “Arrow 3“, utilizzato dal 2017 per lo scudo “Iron Dome” e realizzato in collaborazione con Boeing. È la conferma delle intenzioni della Germania di dotarsi di uno scudo anti-missili per proteggersi dai vettori russi posizionati a ridosso del confine orientale della Nato. Il cancelliere Olaf Scholz ne aveva parlato già a inizio settimana in un’intervista rilasciata all’emittente Ard, dopo che il quotidiano Bild nella sua edizione della domenica aveva riportato la notizia che la Germania sta considerando l’acquisto del sistema israeliano “Arrow 3” per due miliardi di euro. “Questa è certamente una delle cose di cui stiamo discutendo, per una buona ragione”, aveva spiegato Scholz.
Meno di 48 ore dopo la delegazione era già in Israele: i tedeschi hanno visitato il ministero della Difesa, si sono anche informati su Arrow 3 e su quali sistemi missilistici siano i più utili. Agnes Strack-Zimmermann, presidente della Commissione difesa del Bundestag tedesco, ha dichiarato che il viaggio era previsto da tempo e che la delegazione non è andata in Israele “per un tour di shopping”. Ma ha confermato alla tv del quotidiano Die Welt l’interesse tedesco per il sistema israeliano, aggiungendo che “un acquisto deve essere fatto molto rapidamente, ma deve anche essere discusso seriamente”. Qualsiasi acquisto dovrà inoltre essere coordinato con i partner europei: “Si tratta di organizzare la migliore protezione possibile, per la Germania, per l’Europa, per la Nato”.
Scholz non ha nascosto le preoccupazioni per un possibile attacco della Russia: “Dobbiamo tutti prepararci al fatto che al momento abbiamo un vicino pronto a usare la forza per far valere i suoi interessi. Quindi dobbiamo lavorare insieme per assicurarci che ciò non accada”, ha detto il cancelliere socialdemocratico. La sua proposta in Germania è stata accolta con grande entusiasmo. La co-leader della Spd, Saskia Esken, è espressione della corrente di sinistra del partito, da sempre molto cauta sul tema degli investimenti militari. Eppure ha sottolineato che un dittatore “sta usando la forza militare per far rispettare i suoi interessi, questo è il motivo per cui sono, ovviamente, pienamente a favore della decisione e delle considerazioni di Olaf Scholz e del suo governo”. Anche il leader della Cdu, Friedrich Merz, dall’opposizione appoggia i piani del governo: “Questa è una risposta strategica che vale la pena considerare di fronte alla latente minaccia che vediamo posta tramite la Russia anche al nostro paese”.
L’Iron Dome tedesco – Secondo la Bild, il modello di scudo antimissili a cui sarebbe interessata Berlino è appunto quello israeliano, Iron Dome con sistema missilistico Arrow 3. Il sistema è in grado di distruggere missili a lungo raggio fino alla stratosfera, operazione che attualmente la Bundeswehr tedesca non è in grado di coprire. Il sistema costerebbe circa 2 miliardi di euro e potrebbe eventualmente essere operativo dal 2025. La Bild spiega che la Germania si vorrebbe dotare di tre Super Greene Pine, dei sistemi radar in grado di intercettare i missili che poi invierebbero i dati in Nord Reno-Vestfalia, precisamente al Combined Air Operations Centre di Uedem. Da questo paesino di nemmeno 10mila abitanti verrebbe attivato il sistema missilistico “Arrow 3” per distruggere i vettori russi in arrivo.