Lo si potrebbe definire il disco della rinascita, ma forse è solamente un gran sospiro di sollievo per aver attraversato momenti difficilissimi come il tumore del figlio Noah (ormai sconfitto) e la pandemia. Michael Bublè definisce “Higher” come il miglior album della sua carriera. In realtà è il manifesto di chi è l’uomo Michael in questo momento e di quello che è diventato il crooner Bublé. Tra i brani del disco il duetto con Willie Nelson sul suo brano “Crazy”, “My Valentine” di Sir Paul McCartney (prodotta dallo stesso McCartney), il classico di Bob Dylan “Make You Feel My Love” e tre brani originali scritti da Bublé incluso il nuovo singolo “I’ll Never Not Love You. Michael Bublé ha presentato alla stampa italiana, in collegamento streaming, il suo nuovo album “Higher”. Noi di FqMagazine.it c’eravamo e vi raccontiamo cosa ha detto.
“SONO UN CHEF CHE AMA CUCINARE PER LA GENTE” – “Ho lavorato in maniera diversa, io sono diverso. Un amico mi ha detto: ‘Perché non lasci andare un po’? Per 20 anni hai controllato tutto, hai scritto, hai prodotto…’ e mi ha fatto notare che sarebbe stato interessante mollare un po’ la presa. Mi ha un po’ ferito perché mi sono sentito come se volesse dire che non gli piaceva quello che facevo, ma mi ha detto ‘No, no, ma il pubblico ha avuto per 20 anni i il sound di Micheal Bublè, non sarebbe bello per loro sentire un sound fresco e nuovo?’. E in effetti ho capito di sì. Durante la pandemia mi è risultato più semplice condividere, mollare la presa. Il mio produttore mi ha detto che gli ricordavo uno chef. Non c’è niente di meglio di uno chef che ama cucinare, ma ancora di più ama la gente per cui cucina. Dopo 20 anni, non mi sembra vero di avere fatto l’album più bello adesso. Ho preparato una buona cena e adoro servirla”.
“ASPETTO IL QUARTO FIGLIO, MIA MOGLIE MI HA SALVATO” – “Stiamo aspettando un quarto figlio, stiamo tutti alla grande. Quando è uscito l’album ‘Love‘ non ero pronto a tornare. La mia non era vita, era solo sopravvivenza, ero distrutto anche perché avevamo vissuto i 5 anni di malattia di mio figlio Noah (era malato di tumore, ndr). Mia moglie mi ha salvato e questo oggi sono io. Sono felice che la mia famiglia stia bene, felice di avere un nuovo figlio, di poter festeggiare tutto, di avere un album fortissimo”.
“PRIMA ERO CALMO, ORA SONO UN CASINO!” – “Questa pandemia ci ha fatto passare le cose peggiori. Anche in Italia, quante persone hanno perso tutto…Questi momenti ci distruggono o ci fortificano? In ogni caso ci definiscono. Mi hanno definito, nel mostrare ai miei figli la gratitudine, la compassione, l’apprezzamento, la gentilezza. Questa è la mia gioia. L’altra sera mi sono seduto e ho pregato: ‘Per favore Dio, fai in modo che il bene sia per la cosa giusta da fare, non per vendere i dischi e altre stronzate… Lascia che sia tutto per la ragione giusta’. È un bellissimo momento per me e la mia famiglia. L’unica cosa è che a volte mi imbarazzo, non ho più controllo su me stesso, non so che mi è successo! Ero così calmo, mi divertivo, tutto mi scivolava addosso, e ora sono un casino!”.
“SIR PAUL MCCARTNEY È UN GENIO E UN LEADER” – “Sir Paul è sempre molto carino con me da tanti anni. Non è la prima volta che ci incontriamo, ci eravamo visti durante dei suoi concerti ai quali mi aveva invitato. Per me è stato più importante che lui capisse che volevo lavorare con lui non per via di tutte le cose che ha fatto nella sua carriera, ma per tutte quelle che può fare. È un leader straordinario, che con le sue azioni insegna alle persone che lo circondano. È un gentiluomo, ma è molto umile. Ho visto una sua intervista di – forse 20 anni fa – in cui un giornalista gli chiedeva cosa direbbe a chi pensa che John Lennon fosse la grande mente dietro i Beatles e lui rispose: ‘John, George, Ringo erano tutti grandi musicisti, eravamo il più grande gruppo di musicisti del mondo e ho avuto il privilegio di lavorare con loro. Ma so anche che cosa ho portato io e cosa ho fatto, non ho bisogno di dirlo alle persone, lo so quando mi vedo allo specchio’. Così, senza difendersi, senza arrabbiarsi, senza farsi prendere dall’ego, ha semplicemente risposto. Poi abbiamo saputo che lui era il genio, lui era il leader… La verità viene sempre fuori”.
“DOBBIAMO AVERE COMPASSIONE PER WILL SMITH” – “Quello che è successo è terribile. Chris Rock non avrebbe dovuto fare quella battuta e Will non avrebbe dovuto colpirlo. Il 50% delle persone pensa che sia stato giusto e il 50% pensa di no. Io sono scioccato al pensiero che qualcuno creda sia stato giusto quello che è avvenuto perché non lo è stato. Ma non dobbiamo indirizzare il nostro odio verso Will Smith, dobbiamo avere compassione per lui. Se vedi un uomo che non è in pace con sé stesso, anche se ci prova, dobbiamo essere empatici, dobbiamo amarci reciprocamente, non dobbiamo fare cancel culture, non ci aiuta. Sono sicuro al 100% che Will nel momento in cui si guarderà indietro capirà che non lo rifarebbe”.