Dal noleggio a breve termine flessibile a quello a lungo termine all-inclusive, passando per il car sharing e il car pooling: il marchio del costruttore giapponese è presente sul mercato italiano con diverse soluzioni per gli spostamenti sostenibili
Da società di noleggio a lungo termine a vero e proprio aggregatore di servizi di mobilità sostenibile a 360 gradi: questa la parabola di Kinto (“nuvola”, in giapponese, a significare un modo rapido e intelligente di muoversi), il marchio nato all’interno del gruppo Toyota e arrivato in Europa non più tardi di due anni fa. Ad oggi, per il mercato italiano, conta diverse proposte di mobilità (condivisa e non), e come spiega l’amministratore delegato Mauro Caruccio, “si pone l’obiettivo di essere un Mobility Provider in grado di soddisfare tutte le esigenze e di generare vantaggi a tutti i livelli, sia per l’individuo che per l’ambiente”.
Si parte con il nuovo piano di noleggio flessibile per il breve e medio termine, chiamato Flex. La formula è quella cosiddetta “pay-per-use”, che sta a significare che l’abbonamento può essere interrotto in qualsiasi momento, appena non se ne ha più bisogno: si sottoscrive direttamente online, non prevede un anticipo oltre alla prima rata mensile e può durare da 1 a 12 mesi.
Per il medio-lungo termine, invece, il servizio si chiama Kinto One e mette a disposizione una flotta di 5 mila vetture, tutti modelli elettrificati di Toyota e Lexus: è rivolto a privati e aziende, può andare da una durata minima di 12 mesi fino a una massima di 72, e il pacchetto offerto è all-inclusive.
Kinto Share è invece il nome del servizio di car sharing rivolto tanto al settore pubblico quanto a quello privato e business: anche questo utilizza solo vetture Lexus e Toyota a basse emissioni ed è attualmente in progressiva espansione sul territorio nazionale. A Venezia, dove è presente già da anni, conta ad oggi circa 6 mila iscritti e 30 mila noleggi; nel frattempo si sta estendendo in Lombardia (è il servizio scelto da Confindustria Bergamo), Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Sardegna, e in tutto ha raggiunto un totale di 45 punti di consegna e una flotta di 145 autoveicoli.
Pensato specificamente per le aziende è invece Kinto Join, il servizio di carpooling accessibile direttamente dalla app sulla quale i dipendenti dell’azienda si registrano e raggiungono la community, ovvero i propri colleghi. Oltre a queste offerte di mobilità, il marchio giapponese propone anche Kinto Go, una app di mobilità integrata che fa da aggregatore dei servizi di mobilità pubblica e locale, consentendo l’acquisto dei titoli di viaggio per i trasporti pubblici, per i taxi, treni, ma anche il pagamento di parcheggi a strisce blu: un servizio con cui Kinto copre circa il 70% del territorio nazionale.