“L’Italia è centrale per Stellantis nell’esecuzione del piano. Questo è il messaggio più importante di questa giornata”. Parole dell’ad di Stellantis, Carlos Tavares, pronunciate nel corso di un incontro coi giornalisti a Mirafiori, dopo il confronto con i sindacati. “Ci stiamo preparando per essere pronti a vendere 100% nel 2030 veicoli elettrici. Tutti gli stabilimenti, anche quelli italiani, passeranno a essere stabilimenti elettrici. L’Italia è il cuore di questa trasformazione, faremo annunci sito per sito. Prevediamo l’arrivo di 75 modelli a batteria e la maggior parte nascerà in Europa. In Italia Melfi e Termoli sono due casi concreti, continueremo a procedere così. Ci stiamo preparando al divieto dei motori endotermici”.

Lo stesso che, però la Commissione Europea deve ancora deliberare, con Francia, Italia e Germania ancora non pienamente convinte della scelta del full electric come unica tecnologia possibile. “Se guardiamo quello che ci aspetta, dobbiamo combinare la mobilità pulita con quella economicamente accessibile. Possiamo decidere – ha aggiunto Tavares – che vieteremo la vendita di auto termiche ma i veicoli elettrici devono essere accessibili, perché se si costruiscono veicoli che non possono essere acquistati, ci sono problemi”. La quota di Stellantis in Europa “può attestarsi sul 20-25% ma dipenderà dalle dimensioni del mercato, che non dipendono da noi ma dalle condizioni che sono legate alle scelte politiche, a quante barriere riusciremo a rimuovere, a quanti incentivi saranno dati per comprare le auto elettriche”. Facendo intendere, quindi, che l’auto a batteria necessita di incentivi a medio e lungo termine.

Quanto al futuro dello storico polo di Mirafiori, “ci saranno annunci non solo sulla produzione ma anche su nuovi business relativi all’economia circolare”, dice Tavares: “Con Cirio (Presidente Regione Piemonte) e Lo Russo (Sindaco di Torino) abbiamo avuto un ottimo incontro, ci sono idee concrete per rendere redditizio il futuro dell’azienda, in un paio di mesi si materializzeranno”. Tuttavia, l’ad portoghese chiede anche il sostegno del Governo affinché la transizione alla mobilità elettrica sia davvero fattibile: “Dal Governo abbiamo bisogno di visibilità e stabilità in ciò che succederà a livello normativo, nonché di investimenti dal punto di vista della ricarica e meno barriere all’uso dell’automobile. Se riusciamo a fare queste cose noi ridurremo i costi, miglioreremo l’efficienza e faremo sì che queste auto siano facili da usare. Sono fiducioso ma nei prossimi cinque anni dobbiamo mettere insieme questi tre elementi affinché l’industria possa lavorare in modo concreato e resiliente”.

Tuttavia il numero uno di Stellantis ha anche toccato un nodo fondamentale dell’auto elettrica, quello dell’energia: “C’è un problema energetico in Europa da affrontare, bisogna decidere quale strategia sviluppare perché può avere conseguenze su Stellantis. Senza energia pulita, a costi accessibili, avere veicoli puliti non basterà, bisogna lavorare in questa direzione. Le decisioni possono cambiare, c’è una volatilità così alta che la capacità di gestirle è complicato per i leader politici. Abbiamo bisogno di una strategia dell’Europa che combini rinnovabili, nucleare, gas e altre fonti. Anche l’energia deve essere sicura, pulita, con costi accessibili. Bisogna fare questa domanda alle grandi compagnie energetiche, come chiedete a me come intendo produrre le auto in futuro. Lavoriamo tutti in questa direzione”.

“L’incontro con l’Ad di Stellantis Carlos Tavares è stato un primo passo di ascolto delle organizzazioni sindacali ma per la Fiom è necessario che si avvii da oggi un confronto sulla ricerca, sviluppo e produzione per le lavoratrici e i lavoratori degli impianti italiani per raggiungere gli obiettivi di transizione ecologica posti dal piano di elettrificazione che al 2030 in Europa prevede per Stellantis il 100% di auto elettrificate”. Lo hanno dichiarato in una nota congiunta Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil e Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive. “La Fiom – spiegano i sindacalisti – ha chiesto di aggiungere ai pilastri del piano della multinazionale riassunti in 3 punti: tecnologia per raggiungere la neutralità, mercato e soddisfazione dei clienti, solidità finanziaria (ricavi netti triplicati e più del 10% di margini); la sostenibilità sociale. Sostenibilità sociale che si concretizza con la salvaguardia e il rilancio degli stabilimenti con la piena occupazione, superando la situazione attuale di cassa integrazione e intervenendo per migliorare le condizioni di lavoro”.

Antonio Spera, segretario nazionale Ugl metalmeccanici, ha nondimeno insistito sul tema della tecnologia accessibile, precisando che “c’è bisogno di incentivi all’acquisto dell’auto elettrica, ancora troppo costosa, per i prossimi 4-5 anni, al termine dei quali, grazie all’aumento della produzione, si potrà assistere ad una naturale flessione del prezzo delle auto, così come occorre la realizzazione di una rete di approvvigionamento per ricaricare le auto di energia elettrica su tutto il territorio nazionale e non solo”.

Il segretario generale della Fim, Roberto Benaglia, ha sottolineato l’impegno di Tavares “ad applicare il piano Dare Forward al 2030 in Italia con grande attenzione per tutti i siti. Nessun sito sarà chiuso, ci saranno solamente trasformazioni soprattutto dove c’è bisogno di nuove tecnologie”, mentre per Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, e Gianluca Ficco, segreterio nazionale Uilm responsabile del settore auto, “l’incontro con l’amministratore delegato, Carlos Tavares, ha attestato la volontà di Stellantis di confrontarsi con il sindacato dei lavoratori anche sugli aspetti più difficili della trasformazione dell’industria dell’auto che inevitabilmente dovremo fronteggiare. Ricambieremo questa disponibilità assumendo sempre un atteggiamento costruttivo nella nostra attività di difesa dei lavoratori”

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