Il conflitto in Ucraina inizia a farsi sentire anche nei dati che fotografano l’andamento dell’economia europea. L’indice Pmi manifatturiero dell’eurozona è diminuito a marzo a 56.5, da 58.2 di febbraio. E’ il livello minimo in 14 mesi. L’indice, le cui iniziali significano purchasing managers index, monitora l’orientamento dei responsabili degli acquisti aziendali. Un termometro che indica cosa si attendono sul mercato le imprese nei prossimi mesi. La soglia dei 50 punti indica solitamente uno spartiacque tra fase espansiva e contrazione economica. L’indice pmi riferito alla sola Germania è scivolato ai minimi di 18 mesi a 56,9, dai 58,4 di febbraio e sotto la stima preliminare flash di 57,6, La Germania è il primo partner commerciale della Russia.

Quanto al dato italiano si registra un calo da 58,3 a 55,8, peggiore delle stime che indicavano 57. I nuovi ordini sono aumentati al tasso più lento da dicembre 2020, con le aziende campione che hanno accennato a come il conflitto in Ucraina abbia influenzato le loro vendite. Eurostat, l’istituto europeo di statistica, ha reso noto che lo scorso marzo l’inflazione nell’eurozona è salita al 7,5% rispetto al 5,9% di febbraio. Nei giorni scorsi erano stati diffusi i dati sull’inflazione di Spagna (9,8%), Germania (7,3%) e Italia (6,7%), che indicavano una decisa accelerazione nell’incremento dei prezzi al consumi.

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