I mercenari siriani che hanno offerto il proprio sostegno militare all’esercito di Vladimir Putin sono arrivati in territorio ucraino. Circa 300 combattenti reclutati nel Paese dell’alleato di ferro, Bashar al-Assad, hanno messo piede nel Paese invaso dalle truppe del Cremlino e si uniranno alla cosiddetta “operazione militare speciale” dopo essersi sottoposti a un addestramento militare in loco, secondo quanto riporta il New York Times.
A comporre questo gruppo di miliziani, spiega il quotidiano americano, sono uomini di una divisione dell’esercito siriano che ha lavorato a stretto contatto con gli ufficiali russi che difesero il governo di Damasco, nel corso della guerra civile, contro i tentativi di destituzione ad opera dei gruppi ribelli e delle milizie jihadiste.
Ma il numero di combattenti in arrivo dallo Stato mediorientale potrebbe aumentare velocemente. Secondo quanto riferito dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, a metà marzo erano circa 40mila gli uomini che si erano offerti di combattere al fianco delle truppe di Mosca, un numero ben superiore a quello fornito pochi giorni prima dal ministro della Difesa, Serghej Shoigu, secondo cui i combattenti reclutati si fermavano a 16mila.
Circa 300 soldati, giunti precedentemente già in Russia, sono membri della 25a divisione dell’esercito siriano, nota come Forza del Tigri. Sono considerati élite e lavorano a stretto contatto con gli ufficiali russi che hanno offerto loro 1.200 dollari al mese per sei mesi, con un bonus di 3.000 dollari quando saranno congedati per tornare in Siria.