L’unità oncologica dell’ospedale regionale di Chernihiv è stata “completamente distrutta” dai bombardamenti russi. Ad affermalo è il sindaco della città Vladyslav Atroshenko alla Cnn. Il primo cittadino della città dell’Ucraina settentrionale ha spiegato che “alcuni razzi hanno colpito direttamente l’ospedale” e uno degli edifici, il reparto dove vengono curati i malati oncologici, è appunto stato centrato in pieno. Tre persone, ha detto ancora Atroshenko, “hanno riportato gravi ferite”. Le circostanze sono state confermate dal primario dell’ospedale, che ha specificato come i feriti sarebbero medici.
Nel reparto che è stato colpito si trovavano 22 persone che seguivano cure palliative e che non potevano pertanto scendere nel rifugio. Secondo quanto emerge al momento nessuno di loro avrebbe riportato ferite. Il raid delle truppe russe è arrivato nei giorni in cui, come riportato dal Guardian che cita il governatore locale, le forze di Mosca si stanno ritirando dalla regione. “Attacchi aerei e missilistici sono possibili nella regione, nessuno lo esclude”, ha detto Viacheslav Chaus, aggiungendo che i militari ucraini stanno entrando e mettendo al sicuro gli insediamenti precedentemente in mano ai russi. Le forze ucraine però non hanno abbassato la guardia perché, ha precisato Chaus, le truppe russe “sono ancora sulla nostra terra”.
E sempre Chernihiv è tra i centri nei quali, secondo fonti di intelligence del ministero della Difesa ucraino, i russi hanno usato i bambini ucraini come scudi umani. Episodi di questo tipo si sarebbero registrati anche nelle regioni di Sumy, Kiev e Zaporizhzhia. In particolare, secondo i residenti, nel villaggio di Novy Bykiv, vicino a Chernihiv, i russi hanno messo bambini del posto nei camion per assicurare un convoglio di equipaggiamento militare. Le truppe di Mosca, secondo gli 007 di Kiev, usano i bambini come ostaggi per impedire alla popolazione locale di fornire le coordinate dei loro movimenti all’esercito ucraino.