Nella lettera agli azionisti Elkann scrive: "Attraverso i nostri investimenti nelle società canadesi Cameco e NexGen Energy, l'uranio ha rappresentato uno dei maggiori contributi positivi alla nostra performance nel 2021. Il nucleare è la fonte ideale da affiancare alle rinnovabili intermittenti come eolico e solare"
“Riteniamo che l’energia nucleare sarà determinante per affrontare la triplice sfida di ridurre la scarsità energetica, elettrificare le produzioni industriali e sostituire i combustibili fossili. Le centrali nucleari forniscono energia affidabile e senza emissioni di carbonio, sono quindi l’integrazione ideale alle fonti di energia rinnovabile intermittente come il solare e l’eolico”. E’ quanto scrive il presidente di Exor John Elkann nella lettera indirizzata agli azionisti della holding finanziaria. Exor è il primo azionista del gruppo Stellantis, nato dall’unione tra Psa ed Fca, con una partecipazione del 14,4%. Possiede il 27% di Iveco e Cnh, il 22% di Ferrari, il 100% di Partner Re e l’89% del gruppo Gedi che edita i quotidiani Repubblica, Stampa e Secolo XIX. Tra le partecipazioni della holding c’è però anche una quota del 2,4% nel gruppo canadese Cameco, la più grande società di uranio quotata al mondo. Il gruppo che ha miniere in Kazakhistan e Nord America, copre circa un quinto del mercato globale. La partecipazione di Exor vale circa 300 milioni di euro. Exor è azionista anche di NextGen Energy, altro grande operatore minerario focalizzato sull’uranio.
Come Elkann scrive nella lettera “Attraverso i nostri investimenti nelle società canadesi Cameco e NexGen Energy, l’uranio ha rappresentato uno dei maggiori contributi positivi alla nostra performance nel 2021. Nel corso dell’ultimo anno, le crescenti preoccupazioni delle società di produzione di energia elettrica per la sicurezza delle forniture future e una notevole attività da parte degli investitori finanziari hanno fatto sì che i prezzi dell’uranio siano quasi raddoppiati”. Il 2021 si è chiuso con un utile di 1,7 miliardi di euro. Exor è domiciliata in Olanda, non pagherà quindi le tasse in Italia. Lo scorso febbraio ha pagato al fisco italiano un miliardo di euro per chiudere un contenzioso riguardante le modalità del trasferimento nei paesi bassi. Nelle stesse ore il governo italiano ha annunciato un piano di sostegno per il settore auto da un miliardo di euro. Lo Stato italiano contribuirà con 400 milioni di euro alla costruzione del nuovo stabilimento di batterie elettriche di Stellantis e Mercedes a Termoli