Presunta relazione tra preside e studente a Roma: una gogna mediatica che va fermata
Da giorni è in atto una gogna mediatica che espone una donna, preside di un liceo romano, a pubblico ludibrio. Avrebbe avuto una relazione con uno studente 19enne, violando un’etica professionale e screditandosi agli occhi degli studenti. Ma a parte le considerazioni di carattere etico dobbiamo chiederci come mai sia arrivata sulla pagina della cronaca di molte testate una vicenda che avrebbe dovuto essere affrontata tra le mura dell’istituto scolastico, come gli innumerevoli casi che hanno coinvolto insegnanti e studentesse. I pettegolezzi fondati o infondati che coinvolgono docenti e allieve raramente arrivano in cronaca nazionale, salvo che non ci sia un’inversione di ruoli, a quanto pare.
Anche quando sono stati avviati processi penali perché erano coinvolte studentesse minorenni o c’erano denunce di violenze e ricatti sessuali, i cronisti hanno garantito, nella stragrande maggioranza dei casi, l’anonimato agli accusati.
Quando al liceo di Castro Libero in Calabria è esplosa la protesta contro un docente che, a differenza di questa preside, era accusato di violenze e ricatti sessuali verso alcune studentesse, nessun cronista ha rivelato le generalità dell’accusato. I quotidiani hanno avuto molta cautela nel trattare la notizia anche se riguardava un’ipotesi di reato. Persino quando i docenti sono finiti sotto processo, come nel caso di un 60enne imputato per lo stupro di una allieva 17enne (poi assolto perché la ragazza era consenziente) l’identità è stata nascosta.
La vicenda del liceo romano, invece, è stata sparata in cronaca fino a consumare una sorta di revenge porn perché le testate hanno riportato i messaggi privati che la preside avrebbe scambiato con lo studente a sostegno della prova di una relazione inopportuna ma che non costituiva reato.
E’ dovuto intervenire il Garante della Privacy per frenare lo scempio del giornalismo che sta facendo a pezzi la deontologia professionale e la preside, disponendo in via d’urgenza “il blocco provvisorio di ogni ulteriore diffusione, anche online, dei contenuti dei messaggi acquisiti e presentati come loro trascrizione, in alcuni articoli pubblicati oggi da La Repubblica, che riguardano la relazione intima che sarebbe intercorsa tra la dirigente di un liceo romano e uno studente della stesso istituto”.
Le testate nazionali sono cadute in basso (non è la prima volta e non sarà l’ultima) ma se si vuole verificare il raschiamento del fondo del barile fatto da alcune testate locali, è sufficiente fare un giro sul web. Fra tutte, cronaca nazionale e locale ci mancava solo la lettera scarlatta. Il legale della preside ha giustamente parlato di lapidazione e si è chiesto: “fino a dove un certo ‘giornalismo’ possa colpire la vita umana e professionale di una donna con la consapevolezza e assoluto e ingiustificato sadismo di cronaca. I protagonisti sono maggiorenni. Lo squilibrio d’informazione va sempre criticato ma qui c’è molto di più e cioè un grandissimo problema mediatico di disparità di genere che come tale va riconosciuto e affrontato”.
Giulia Giornaliste ha denunciato la narrazione di una non-storia “raccontata dal buco della serratura, senza nessuna doverosa cautela nei confronti delle donna” esposta in pagine con tanto di foto e commenti pruriginosi.
Alessandro Gilioli si è interrogato sull’immaginario sessuale maschile nel 2022, ricordando i film di serie B che negli anni 70 narravano di relazioni tra insegnanti e ragazzini, solleticando le fantasie dei 18enni, e si è chiesto se è ancora una cosa “eccitante” per i maschi che una donna qualsiasi nutra “un desiderio sessuale anziché essere rinchiusa nella sua negazione”. Si tratta solo di eccitazione oppure la sessualità di una donna matura ispira riprovazione? La fantasia sulla donna matura va bene solo finché a veicolarla è l’uomo ma se avviene un cambio di prospettiva? Ma che succede se ad entrare in scena è lo sguardo desiderante di una donna adulta verso un ragazzo di 20 o 30 anni di meno?
Gli uomini sono sempre molto indulgenti fra di loro e giustificano i loro simili (e se stessi) per relazioni con donne molto più giovani anche quando la differenza di età sfiora i 40 anni e comprende disparità di ruoli: le chiamano “sbandate” o “debolezze” dell’età matura. Mi spiace non aver conservato l’opinione di un noto psicoterapeuta che commentava le relazioni di adulti con 15enni e spiegava quanto fossero fessi quei poveri 50enni divenuti cera molle tra ditine che avevano deposto da qualche anno le barbie o il grembiulino delle elementari. Poverini. Ma a ruoli invertiti da comprensivi divengono giudici severi, tanto quanto noi donne, o allestiscono gogne per esporre alla descrizione collettiva una 50enne (definita “vecchia” su alcune testate) che ha desiderato un ventenne.
L’esposizione mediatica che ha travolto la preside non si spiega solo con la cinica caccia ai click ma con un obnubilamento determinato dalla misoginia e dalla rimozione del desiderio sessuale delle donne che persiste nella società italiana. Molti direttori di quotidiani sono saturi di pregiudizi e hanno perso la bussola e non hanno trattato con la delicatezza dovuta una vicenda ancora tutta da chiarire riducendola ad un meropettegolezzo. Nei confronti della preside è stato fatto un esposto ma, nel raccontare pubblicamente la vicenda, doveva esserle garantito l’anonimato così come è stato fatto in altre occasioni ben più gravi.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha annunciato la sua intenzione di licenziare il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, e di averlo "informato che la prossima settimana presenterà una proposta al governo per porre fine al suo mandato".
In una dichiarazione successiva, Netanyahu ha spiegato: “In ogni momento, ma soprattutto durante una guerra esistenziale come quella che stiamo affrontando, deve esserci piena fiducia tra il primo ministro e il capo dello Shin Bet. "Ma sfortunatamente, la situazione è l'opposto: non ho questa fiducia. Nutro una sfiducia continua nel capo dello Shin Bet, una sfiducia che è solo cresciuta nel tempo".
(Adnkronos) - "Il nemico americano ha lanciato un'aggressione palese contro il nostro Paese nelle ultime ore con oltre 47 attacchi aerei", si legge nella dichiarazione. In risposta, "le Forze Armate hanno condotto un'operazione militare specifica prendendo di mira la portaerei americana USS Harry S. Truman e le sue navi da guerra nel Mar Rosso settentrionale con 18 missili balistici e da crociera e un drone".
"Con l'aiuto di Allah Onnipotente", prosegue la dichiarazione, "le forze armate yemenite continueranno a imporre un blocco navale al nemico israeliano e a vietare alle sue navi di entrare nella zona di operazioni dichiarata finché gli aiuti e i beni di prima necessità non saranno consegnati alla Striscia di Gaza".
Sana'a, 16 mar. (Adnkronos) - Gli Houthi hanno risposto ai bombardamenti americani sullo Yemen attaccando la USS Harry S. Truman nel Mar Rosso con missili balistici e un drone. Lo rivendica il portavoce del gruppo yemenita.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - La polizia israeliana ha aperto un'indagine sull'ex capo dell'agenzia di sicurezza Shin Bet, Nadav Argaman, dopo che venerdì il primo ministro Benjamin Netanyahu ha presentato una denuncia.
Il premier israeliano ha accusato Argaman di ricatto e reati legati alla legge che riguarda lo Shin Bet, che proibisce ai dipendenti dell'organizzazione di divulgare informazioni ottenute nell'ambito del loro lavoro.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un abitante di Gaza, che stava "tentando di piazzare ordigni esplosivi" nei pressi del corridoio di Netzarim, è stato ucciso. Lo riferisce l'esercito israeliano.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Un team negoziale israeliano sta attualmente discutendo la questione degli ostaggi con i mediatori egiziani in Egitto. Lo ha reso noto l'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in una dichiarazione.
Skopje, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Le autorità della Macedonia del Nord stanno indagando su un possibile caso di "corruzione" in relazione all'incendio che ha ucciso almeno 59 persone in una discoteca. Lo ha riferito il ministro degli Interni Pance Toskovsky.
"Questa azienda non ha una licenza legale per lavorare. Questa licenza, come molte altre cose in Macedonia nel passato, è legata alla corruzione", ha detto Toskovsky durante una conferenza stampa a Kocani, una piccola città nell'est del paese balcanico dove è avvenuta la tragedia durante un concerto nella notte tra sabato e domenica.
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Nadia Somma Caiati
Responsabile Centro antiviolenza Demetra
Diritti - 1 Aprile 2022
Presunta relazione tra preside e studente a Roma: una gogna mediatica che va fermata
Da giorni è in atto una gogna mediatica che espone una donna, preside di un liceo romano, a pubblico ludibrio. Avrebbe avuto una relazione con uno studente 19enne, violando un’etica professionale e screditandosi agli occhi degli studenti. Ma a parte le considerazioni di carattere etico dobbiamo chiederci come mai sia arrivata sulla pagina della cronaca di molte testate una vicenda che avrebbe dovuto essere affrontata tra le mura dell’istituto scolastico, come gli innumerevoli casi che hanno coinvolto insegnanti e studentesse. I pettegolezzi fondati o infondati che coinvolgono docenti e allieve raramente arrivano in cronaca nazionale, salvo che non ci sia un’inversione di ruoli, a quanto pare.
Anche quando sono stati avviati processi penali perché erano coinvolte studentesse minorenni o c’erano denunce di violenze e ricatti sessuali, i cronisti hanno garantito, nella stragrande maggioranza dei casi, l’anonimato agli accusati.
Quando al liceo di Castro Libero in Calabria è esplosa la protesta contro un docente che, a differenza di questa preside, era accusato di violenze e ricatti sessuali verso alcune studentesse, nessun cronista ha rivelato le generalità dell’accusato. I quotidiani hanno avuto molta cautela nel trattare la notizia anche se riguardava un’ipotesi di reato. Persino quando i docenti sono finiti sotto processo, come nel caso di un 60enne imputato per lo stupro di una allieva 17enne (poi assolto perché la ragazza era consenziente) l’identità è stata nascosta.
La vicenda del liceo romano, invece, è stata sparata in cronaca fino a consumare una sorta di revenge porn perché le testate hanno riportato i messaggi privati che la preside avrebbe scambiato con lo studente a sostegno della prova di una relazione inopportuna ma che non costituiva reato.
E’ dovuto intervenire il Garante della Privacy per frenare lo scempio del giornalismo che sta facendo a pezzi la deontologia professionale e la preside, disponendo in via d’urgenza “il blocco provvisorio di ogni ulteriore diffusione, anche online, dei contenuti dei messaggi acquisiti e presentati come loro trascrizione, in alcuni articoli pubblicati oggi da La Repubblica, che riguardano la relazione intima che sarebbe intercorsa tra la dirigente di un liceo romano e uno studente della stesso istituto”.
Le testate nazionali sono cadute in basso (non è la prima volta e non sarà l’ultima) ma se si vuole verificare il raschiamento del fondo del barile fatto da alcune testate locali, è sufficiente fare un giro sul web. Fra tutte, cronaca nazionale e locale ci mancava solo la lettera scarlatta. Il legale della preside ha giustamente parlato di lapidazione e si è chiesto: “fino a dove un certo ‘giornalismo’ possa colpire la vita umana e professionale di una donna con la consapevolezza e assoluto e ingiustificato sadismo di cronaca. I protagonisti sono maggiorenni. Lo squilibrio d’informazione va sempre criticato ma qui c’è molto di più e cioè un grandissimo problema mediatico di disparità di genere che come tale va riconosciuto e affrontato”.
Giulia Giornaliste ha denunciato la narrazione di una non-storia “raccontata dal buco della serratura, senza nessuna doverosa cautela nei confronti delle donna” esposta in pagine con tanto di foto e commenti pruriginosi.
Alessandro Gilioli si è interrogato sull’immaginario sessuale maschile nel 2022, ricordando i film di serie B che negli anni 70 narravano di relazioni tra insegnanti e ragazzini, solleticando le fantasie dei 18enni, e si è chiesto se è ancora una cosa “eccitante” per i maschi che una donna qualsiasi nutra “un desiderio sessuale anziché essere rinchiusa nella sua negazione”. Si tratta solo di eccitazione oppure la sessualità di una donna matura ispira riprovazione? La fantasia sulla donna matura va bene solo finché a veicolarla è l’uomo ma se avviene un cambio di prospettiva? Ma che succede se ad entrare in scena è lo sguardo desiderante di una donna adulta verso un ragazzo di 20 o 30 anni di meno?
Gli uomini sono sempre molto indulgenti fra di loro e giustificano i loro simili (e se stessi) per relazioni con donne molto più giovani anche quando la differenza di età sfiora i 40 anni e comprende disparità di ruoli: le chiamano “sbandate” o “debolezze” dell’età matura. Mi spiace non aver conservato l’opinione di un noto psicoterapeuta che commentava le relazioni di adulti con 15enni e spiegava quanto fossero fessi quei poveri 50enni divenuti cera molle tra ditine che avevano deposto da qualche anno le barbie o il grembiulino delle elementari. Poverini. Ma a ruoli invertiti da comprensivi divengono giudici severi, tanto quanto noi donne, o allestiscono gogne per esporre alla descrizione collettiva una 50enne (definita “vecchia” su alcune testate) che ha desiderato un ventenne.
L’esposizione mediatica che ha travolto la preside non si spiega solo con la cinica caccia ai click ma con un obnubilamento determinato dalla misoginia e dalla rimozione del desiderio sessuale delle donne che persiste nella società italiana. Molti direttori di quotidiani sono saturi di pregiudizi e hanno perso la bussola e non hanno trattato con la delicatezza dovuta una vicenda ancora tutta da chiarire riducendola ad un mero pettegolezzo. Nei confronti della preside è stato fatto un esposto ma, nel raccontare pubblicamente la vicenda, doveva esserle garantito l’anonimato così come è stato fatto in altre occasioni ben più gravi.
@nadiesdaa
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Matrimonio egualitario, Maiorino (M5s) presenta ddl: “Campo progressista se ne faccia carico”. Associazioni LGBT+: “Sia inserito nei programmi”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
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In una dichiarazione successiva, Netanyahu ha spiegato: “In ogni momento, ma soprattutto durante una guerra esistenziale come quella che stiamo affrontando, deve esserci piena fiducia tra il primo ministro e il capo dello Shin Bet. "Ma sfortunatamente, la situazione è l'opposto: non ho questa fiducia. Nutro una sfiducia continua nel capo dello Shin Bet, una sfiducia che è solo cresciuta nel tempo".
(Adnkronos) - "Il nemico americano ha lanciato un'aggressione palese contro il nostro Paese nelle ultime ore con oltre 47 attacchi aerei", si legge nella dichiarazione. In risposta, "le Forze Armate hanno condotto un'operazione militare specifica prendendo di mira la portaerei americana USS Harry S. Truman e le sue navi da guerra nel Mar Rosso settentrionale con 18 missili balistici e da crociera e un drone".
"Con l'aiuto di Allah Onnipotente", prosegue la dichiarazione, "le forze armate yemenite continueranno a imporre un blocco navale al nemico israeliano e a vietare alle sue navi di entrare nella zona di operazioni dichiarata finché gli aiuti e i beni di prima necessità non saranno consegnati alla Striscia di Gaza".
Sana'a, 16 mar. (Adnkronos) - Gli Houthi hanno risposto ai bombardamenti americani sullo Yemen attaccando la USS Harry S. Truman nel Mar Rosso con missili balistici e un drone. Lo rivendica il portavoce del gruppo yemenita.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - La polizia israeliana ha aperto un'indagine sull'ex capo dell'agenzia di sicurezza Shin Bet, Nadav Argaman, dopo che venerdì il primo ministro Benjamin Netanyahu ha presentato una denuncia.
Il premier israeliano ha accusato Argaman di ricatto e reati legati alla legge che riguarda lo Shin Bet, che proibisce ai dipendenti dell'organizzazione di divulgare informazioni ottenute nell'ambito del loro lavoro.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un abitante di Gaza, che stava "tentando di piazzare ordigni esplosivi" nei pressi del corridoio di Netzarim, è stato ucciso. Lo riferisce l'esercito israeliano.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Un team negoziale israeliano sta attualmente discutendo la questione degli ostaggi con i mediatori egiziani in Egitto. Lo ha reso noto l'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in una dichiarazione.
Skopje, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Le autorità della Macedonia del Nord stanno indagando su un possibile caso di "corruzione" in relazione all'incendio che ha ucciso almeno 59 persone in una discoteca. Lo ha riferito il ministro degli Interni Pance Toskovsky.
"Questa azienda non ha una licenza legale per lavorare. Questa licenza, come molte altre cose in Macedonia nel passato, è legata alla corruzione", ha detto Toskovsky durante una conferenza stampa a Kocani, una piccola città nell'est del paese balcanico dove è avvenuta la tragedia durante un concerto nella notte tra sabato e domenica.