Il 12 agosto 1944 Pardini è sopravvissuta alla strage nazifascista, costata la vita a 560 persone: tra gli altri, morirono la madre e due sue sorelle, Maria e Anna. Anna è stata la più piccola vittima dell’eccidio, aveva 20 di giorni di vita. Pardini ricevette la medaglia d'oro al merito civile per aver salvato, il giorno dell'eccidio, altre due sue sorelline - Adele e Lilia - e un bambino
È morta a 96 anni Cesira Pardini, medaglia d’oro al merito civile per aver messo in salvo, il giorno dell’eccidio nazifascista di Sant’Anna di Stazzema (Lucca), due sue sorelline – Adele e Lilia – e un altro bambino, Paolo Lencioni. Il 12 agosto 1944 Pardini, 18enne, è scampata alla strage che è costata la vita a 560 persone: tra gli altri, morirono la madre e altre due sorelle, Maria e Anna. Anna è stata la più piccola vittima dell’eccidio, aveva una ventina di giorni di vita.
Nel ’44 Cesira Pardini abitava nella località di Coletti, assieme al padre Federico, alla madre Bruna, ed era la maggiore di 8 tra fratelli e sorelle. Il mattino del 12 agosto, fu tra le prime persone ad accorgersi dell’arrivo dei soldati tedeschi: “Ci hanno spinto contro il muro, con botte tremende. Con me c’era mamma con la mia sorellina Anna di 20 giorni, Adele di 4 anni, Maria di 16 e Lilia di 10. Spararono alla mamma che mi cadde addosso e morì. Avevano colpito anche me e il dolore era tremendo”.
Come testimone, a La Spezia, raccontò davanti al tribunale militare per l’eccidio: “Mia madre era contro il muro, con Anna in braccio. Abbiate pietà almeno di questa creatura, ha gridato. Quello, era un italiano, ha estratto il revolver e glielo ha puntato alla testa. Mamma ha fatto appena in tempo a dirci di salvarci, di scappare”. In quel momento Cesira si è accorta che la porta della cantina era aperta: “Nel cadere sono andata a sbattere contro una porta che non era stata chiusa a chiave. Era la cantina e riuscii ad afferrare Adele, Lilia e Maria. Restammo là come paralizzate, non so per quanto tempo, ma sentivo che il fuoco divorava la casa e rischiavamo di morire bruciate. Scappammo. I tedeschi ci videro e spararono ancora. Poi silenzio. La mia sorellina Anna di nemmeno un mese, era in fin di vita. Morì dopo una settimana di agonia. Morì anche Maria”.
A dare notizia della scomparsa è stato il sindaco di Stazzema, Maurizio Verona: “Ho appreso la notizia della scomparsa di un’altra superstite dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema. Un caloroso abbraccio ai suoi familiari, e un enorme Grazie a Cesira per essere stata una ambasciatrice di Pace e di Memoria”. Il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, ha dichiarato che i sopravvissuti e le vittime dell’eccidio saranno ricordati nelle scuole toscane: “Non sono gesti formali, ma impegni per tramandare la memoria e il grande coraggio di chi è stato ambasciatore di Pace e Memoria. Come Istituzioni raccogliamo quanto ci ha insegnato. Saremo testimoni e amplificatori della Memoria, questo deve essere l’impegno di tutti noi. Anno dopo anno ci lasciano coloro che vissero quelle barbarie, non possiamo permetterci di perdere i loro tragici ricordi”.