La sua foto ha fatto il giro del mondo mentre insanguinata, con il pancione di fine gravidanza, fuggiva dall’ospedale di Mariupol dopo l’attacco russo di qualche settimana fa. E ora la storia di Marianna Podgurskaya, che il giorno dopo quel raid partorì la sua bambina, si tinge di giallo: alcuni media ucraini scrivono che è ‘in ostaggio‘ dei russi che non la lascerebbero tornare con la famiglia. Da cui arriva la denuncia secondo cui la ragazza e la neonata non possono rientrare nel territorio dell’Ucraina. E mentre qualcuno si spinge a ipotizzare che possa essere tra gli ucraini deportati in Russia, alcuni volontari che stanno cercando di aiutarla – riporta il sito ucraino Obozrevatel – riferiscono che i russi stanno cercando di usarla nel tentativo di ribaltare la versione sull’attacco all’ospedale. L’altra ragazza incinta fotografata dal collaboratore dell’Ap Evgeniy Maloletka mentre veniva portata via su una barella è morta insieme al suo bambino: aveva il bacino schiacciato

La vicenda del bombardamento dell’ospedale è finita da subito al centro di una guerra di propaganda. I media russi si sono spinti a sostenere che l’ospedale era una base miliare e che Marianna, beauty blogger di professione, era stata utilizzata dagli ucraini come ‘attrice’ nel raid sull’ospedale. Ora, come riferisce su Twitter la giornalista ucraina Olga Tokariuk, è spuntata un’intervista video pesantemente tagliata in cui la ragazza – da Donetsk, territorio occupato dai russi – descrive l’attacco “sfatando la disinformazione dei funzionari russi secondo cui era un’attrice”. Ma non dice chi siano stati i responsabili e afferma che non si è trattato di un bombardamento bensì di “colpi” di artiglieria. Alcuni siti legati a Mosca lo hanno rilanciato affermando che la ragazza “conferma che i militari ucraini avevano occupato l’ospedale” e “preso il loro cibo” e che “non c’è stato alcun attacco aereo”. Una versione che potrebbe essere stata imposta da chi la riprendeva. In ogni caso il suo discorso, a causa dei tagli, risulta spesso difficilmente comprensibile.

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