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The Passenger, David Bowie in “fuga” da Los Angeles in Europa: ecco cinque curiosità che non sapete. La mostra agli Arcimboldi di Milano

Tra il 1975 e il 1976 Bowie decide di lasciarsi alle spalle l’esperienza americana, culminata con il successo dell'album “Young Americans” e le riprese del film “L’uomo che cadde sulla terra”, per tornare in Europa e rifondare la sua carriera. Con lui c'è anche l'amico Iggy Pop. In una mostra agli Arcimboldi di Milano, in anteprima italiana, le fotografie storiche di  Andrew Kent che mostrano aspetti privati e curiosità del Duca Bianco durante le tappe dell'Isolar Tour 

di Andrea Conti

L'INCIDENTE AL VICTORIA STATION: IL SALUTO NAZISTA - 3/6

Il 2 maggio del 1976 Bowie arrivò a Victoria Station, Londra, su un treno proveniente da Copenaghen. Quel giorno, insieme ad Andrew Kent, c’erano altri fotografi in stazione per immortalare il ritorno di Bowie nella sua terra natale. Uno di questi si chiamava Chalkie Davies. Chalkie scattò una foto in particolare che divenne nota come l’immagino che causò il cosiddetto “The Victoria Station Incident” (…) una volta salito in auto (…) non si fecero sfuggire l’occasione di immortalarlo mentre si alzava dal sedile posteriore dell’auto per salutare prima che l’auto si allontanasse dalla stazione (…) quando il giorno seguente mostrò le foto alla rivista New Musical Express la redazione decise di utilizzare per il numero in uscita una foto nella quale Bowie salutava i fan col braccio sinistro teso in aria. A causa del potente flash utilizzato da Charlie la mano di Bowie risultava però poco visibile. La redazione decise quindi di enfatizzarla disegnandone i contorni. Quando uscì la rivista sembrava davvero che Bowie stesse facendo il saluto nazista.

L'INCIDENTE AL VICTORIA STATION: IL SALUTO NAZISTA - 3/6
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