“La crisi ucraina è il turning point per abbandonare il fossile e transitare verso nuove forme di energia. È necessario allontanarsi dal fossile velocemente, sia per una questione di emergenza ma anche di sicurezza“. Lo ha sottolineato l’economista e sociologo, Jeremy Rifkin, in collegamento con ‘Sum#06 – Capire il Futuro’, la sesta edizione della rassegna promossa dall’Associazione Gianroberto Casaleggio a Milano.
“È assurdo affidarsi ancora totalmente al gas quando l’energia solare e eolica sono più economiche, più del nucleare, più del petrolio, del carbone e ora persino del gas – ha proseguito -. Nei prossimi anni, i prezzi dell’energia solare e eolica si abbasseranno moltissimo. Per me è una mossa errata andare verso il carbone, anzi, l’Italia dovrebbe aprire centrali solari e eoliche in tutte le regioni perché è l’Arabia Saudita di queste energie, in grado di esportare in tutta Europa e nel Mediterraneo”.
“Sono preoccupato che l’Italia voglia rimanere nel fossile, è ora di reagire invece, l’Italia deve guidare la transizione – ha concluso -. Oggi si decide il futuro, non c’è tempo da perdere, altrimenti se si superasse il grado e mezzo di rialzo nelle temperature, ci troveremmo davanti ad un punto di non ritorno”.