Bambini usati come scudi umani, civili disarmati uccisi, in alcuni casi con le mani legate. I racconti che arrivano dall’Ucraina su quanto trovato a Bucha, a 30 chilometri da Kiev, dopo che l’esercito russo ha lasciato la città, rimandano a storie che si credevano sepolte per sempre, almeno in Europa. A raccontare cos’è stato trovato da chi è rientrato a Bucha sono il sindaco e le truppe ucraine che hanno ripreso il controllo della zona, ma anche foto e video, alcuni dei quali già verificati dai più autorevoli quotidiani internazionali, e le testimonianze degli abitanti, intervistati da giornali e tv. L’organizzazione non governativa Human Rights Watch al Wall Street Journal parla di “prove di crimini di guerra. Il gruppo per i diritti umani spiega di aver intervistato una donna che ha visto le truppe russe radunare cinque uomini e sparare a uno di loro alla nuca, uccidendolo. “Abbiamo documentato un evidente caso di esecuzione sommaria da parte delle forze armate della Federazione Russa a Bucha il 4 marzo scorso”, ha affermato una portavoce dell’ong.
Il 3 aprile il capo dei soccorritori locali Serhii Kaplychny, secondo quanto riferito da Bfmtv, ha denunciato di aver trovato i corpi di 57 persone in una fossa comune. In un’altra fossa comune, riporta l’agenzia ucraina Unian, c’è anche Oleksandr Sukhenko, ex calciatore del club Seagull Second League, ucciso insieme ai genitori. Sua madre Olga Sukhenko era il capo del villaggio di Motyzhyn e suo padre Igor Sukhenko era il presidente della squadra di calcio locale Kolos.
Le forze ucraine hanno anche trovato, abbandonati, in fila, su un’unica strada, la Yabluska, i cadaveri di almeno 20 uomini, tutti civili. I militari russi, testimoniano gli abitanti di Bucha citati dalla Bbc – hanno sfondato le porte delle case abbandonate dagli ucraini che erano fuggite. Le immagini mostrano che alcuni di loro avevano le mani legate. Una scena confermata da una troupe di Associated Press, una delle agenzie di stampa internazionali più autorevoli al mondo: i reporter hanno visto oggi i corpi di almeno 9 persone che sembrano essere state vittime di esecuzioni. Almeno due di loro avevano le mani legate dietro la schiena. Tutti avevano abiti civili e almeno tre erano nudi dalla vita in su. Uno di loro sembra sia stato raggiunto da uno sparo al petto esploso a distanza ravvicinata. “Non erano militari, non avevano armi – twitta il consigliere del presidente ucraino Volodymir Zelensky, Mykhailo Podolyak – Non ponevano alcuna minaccia. Quanti altri casi come questi ci sono ora nei territori occupati?”. I militari russi – testimoniano gli abitanti di Bucha citati dalla Bbc – hanno sfondato le porte delle case abbandonate dagli ucraini che erano fuggite.
Video posted to social media Saturday and verified by The Post showed at least nine people including one child laying in the street of a residential area in Bucha, north of Kyiv, after Russian forces retreated from the area. They appear to be dead. https://t.co/OHNHj5Un5W
— The Washington Post (@washingtonpost) April 2, 2022
E’ il Guardian, infine, che riporta altri resoconti di testimoni dalla città appena liberata: i soldati russi sono accusati anche di aver usato i bambini ucraini come “scudi umani” sui loro mezzi per proteggere i loro spostamenti. Il procuratore generale dell’Ucraina sta raccogliendo un dossier. Testimoni hanno raccontato di passeggini piazzati davanti ai carri armati nel villaggio di Novyi Bykiv, vicino alla città circondata di Chernihiv, 100 miglia a nord di Kiev. È stato inoltre raccontato che i bambini sono stati presi come ostaggi in una serie di punti caldi del conflitto in tutto il paese per garantire che la gente del posto non fornisse le coordinate dei movimenti del nemico alle forze ucraine. “Casi di utilizzo di bambini come copertura sono stati registrati nelle oblast di Sumy, Kiev, Chernihiv e Zaporizhzhia“, ha affermato Lyudmila Denisova, difensore civico dei diritti umani dell’Ucraina.
In questa città martoriata dalla guerra di Putin il sindaco Anatoly Fedoruk ha raccontato sabato alla France Press che almeno 280 persone sono state seppellite in fosse comuni, “perché era impossibile farlo nei tre cimiteri della zona, tutti nel raggio di tiro dei soldati russi”.