Edifici dimenticati, progetti trascurati di architetti poco noti o opere lasciate nell’ombra dei maestri. Da una via nel centro di Milano, a un bosco del nord Europa passando da una spiaggia della Sardegna fino ad arrivare negli Stati Uniti: il mondo ne è pieno. Non solo: ci sono opere temporanee poco (o per niente) approfondite nelle scuole di architettura, o strutture abbandonate e, a volte, anche demolite.

Così, proprio per salvare l’architettura dall’oblio, un giorno di fine maggio del 2019 è nato il gruppo Facebook Forgotten Architecture. L’idea è partita da Bianca Felicori, architetto e ricercatrice della UCLouvain di Bruxelles, e in poco tempo ha ottenuto un successo quasi inaspettato, trasformandosi in un’esperienza collettiva che scavalca l’argomento puramente architettonico, coinvolgendo un pubblico vasto con percorsi professionali diversi. Tra segnalazioni, foto e confronto di idee, il gruppo (che oggi conta più di 28mila iscritti) nel giro di poco tempo è diventato virale creando un vero e proprio archivio virtuale a cui chiunque può attingere pubblicamente.

E a poco meno di tre anni dalla sua nascita, Forgotten Architecture è pronto per un nuovo salto: l’esperienza virtuale, infatti, diventa un libro. “È stato abbastanza complesso tradurre in un libro di architettura qualcosa che è nato come esperienza collettiva su un gruppo Facebook”, racconta Felicori mentre orgogliosa presenta il suo nuovo progetto proprio all’interno di un gioiello dell’architettura dimenticato. Siamo all’ultimo piano di un palazzo in zona Crocetta, a Milano, in quella soffitta acquistata alla fine degli anni sessanta da Arnaldo Pomodoro per diventare, grazie al progetto dell’architetto Ettore Sottsass Jr., l’appoggio milanese dello scultore. Una “non casa”, uno spazio di vita metropolitana per incontri, feste e momenti di riposo: protagonista del progetto la scala attrezzata in palissandro (un po’ mobile e un po’ scultura) che conduce al piano superiore. Così, da questo ambiente che ricorda un design navale e che è protagonista di alcune pagine del libro pubblicato da Nero editions, parte la nuova avventura di Forgotten Architecture.

È il risultato di anni di ricerca e raccolta di materiale fotografico, documenti e disegni di studi professionali, archivi privati e istituzioni. Il tutto mantenendo i caratteri di esperienza collettiva nata sui social network. “Ho voluto tradurre l’esperienza dinamica e orizzontale in un cartaceo andando a coinvolgere la community”, spiega Bianca Felicori: “Il corpus centrale del libro sono i capitoli in cui i progetti selezionati hanno, in didascalia, anche il nome riportato della persona che lo ha condiviso sul gruppo Facebook e molti dei testi sono stati scritti e curati da membri attivi del gruppo”. Un vero e proprio esperimento sociale. “Un esempio che potrebbe anche portare a nuove esperienze a livello della comunicazione, un segno – aggiunge la curatrice del libro – di un utilizzo sano dei social network. Questo dovrebbe magari far comprendere come molti ambienti, anche accademici, hanno bisogno di un nuovo respiro e anche nuovi canali per parlare di architettura”.

La strutturazione dei capitoli segue i temi più ricorrenti nel gruppo Facebook: architettura effimera, intesa come tutta quell’architettura con un breve ciclo biologico, spesso disegnata per grandi eventi (padiglioni, installazioni, allestimenti); architettura animale e per gli animali, ovvero l’architettura biomimetica e quella progettata per ospitare gli animali; i playgrounds, campi da gioco all’aperto, pubblici o privati, disegnati da architetti e artisti; tempo libero, che comprende una serie di progetti, dai villaggi per le vacanze ai club notturni; on the road, dedicato alle stazioni di servizio e agli edifici realizzati per i viaggiatori su strada; architettura cimiteriale, sui cimiteri; architettura religiosa, sulle chiese; facade, che è un capitolo dedicato ai progetti in cui l’elemento caratterizzante è il disegno del prospetto; arch&video, sull’architettura che compare nei video musicali degli artisti rap e trap italiani; houses, un grande classico, sull’architettura residenziale, dalla villa del grande architetto alle soluzioni radicali e visionarie; infine a famous forgotten, un capitolo dedicato a Dante Bini, l’architetto noto per avere inventato il sistema costruttivo Binishell, per decenni lasciato nell’ombra dalla critica e dalla storia dell’architettura. Dopo i capitoli vengono pubblicati una serie di saggi critici che riflettono a posteriori sul fenomeno Forgotten Architecture come esperienza collettiva.

Il libro uscirà a luglio ma sarà acquistabile solo in preorder e solo dal 7 aprile fino al 7 giugno sul sito www.primaomai.com. Il metodo “Prima o mai” è un progetto di Ratigher e Nero Editions nato per esplorare nuove forme di produzione e distribuzione editoriale: saranno stampate solo le copie già acquistate dagli interessati.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Varese, il progetto Discobus per la riduzione dei rischi di alcol e droga: “Andiamo fuori dai locali per informare i giovani, senza giudizio”

next
Articolo Successivo

Ucraina, in Italia si combatte sulle posizioni: è insensato ridurre tutto a buoni e cattivi

next