"Quando vuoi scoprire dove Putin tiene i suoi soldi — sostiene il finanziere anglo-americano — devi partire dagli oligarchi: perché quella gente custodisce i soldi per lui. Stimo che il 50% delle ricchezze degli oligarchi sia in realtà di Putin. Chi sono? Nella lista di Forbes ci sono 118 miliardari in Russia: e 110 di loro sono fiduciari di Putin"
“Putin ha cominciato tutta la sua carriera come un tipo al quale piacciono i soldi: e nessuno entra nella carriera pubblica in Russia con altri obiettivi che non siano rubare quanti più soldi possibile. La Russia è organizzata come i Soprano: c’è un sistema di mafie che si spartisce i territori e manda il denaro al capo dei capi, ovvero Putin. In questo modo lui ha accumulato ben oltre 200 miliardi di dollari da quando è diventato presidente: cosa che ne fa l’uomo più ricco del mondo”. A dirlo è Bill Browder, il finanziere anglo-americano da anni “a caccia” del tesoro dello zar, cosa che ovviamente lo posiziona in cima alla lista dei nemici del presidente russo. Browder, 57 anni, è stato infatti promotore del Magnitsky Act, la legge voluta da Obama per sanzionare la corruzione e le violazioni dei diritti umani in Russia: ora ha deciso di raccontare la sua storia in un libro, Freezing Order, in uscita in questi giorni, anticipando alcuni dettagli al Corriere della Sera che lo ha intervistato a Londra, dove si è trasferito dopo che Mosca ha emesso un mandato di cattura contro di lui tramite l’Interpol e ha cercato più volte di farlo arrestare.
Secondo Browder, Putin avrebbe affidato il suo tesoro a una cerchia selezionatissima di uomini a lui fedeli ma le sue scoperte sono però al momento indimostrabili: “Quando vuoi scoprire dove Putin tiene i suoi soldi — sostiene il finanziere — devi partire dagli oligarchi: perché quella gente custodisce i soldi per lui. Stimo che il 50% delle ricchezze degli oligarchi sia in realtà di Putin. Chi sono? Nella lista di Forbes ci sono 118 miliardari in Russia: e 110 di loro sono fiduciari di Putin. Ma la realtà è che nessuno di loro sarebbe potuto diventare ricco o rimanerlo senza il beneplacito di Putin. Lui è quello che dà loro il permesso di essere ricchi: e il permesso è elargito in cambio della custodia di beni e della fornitura di ogni tipo di servizi finanziari che lui richieda. Il presidente russo è anche un agente del Kgb molto efficace e ha passato tutta la sua vita corrompendo o ricattando la gente perché diventassero parte del suo sistema. Per cui sa che chiunque avesse un documento col suo nome sopra potrebbe ricattarlo: così non è mai nella posizione di essere formalmente il proprietario di qualche bene”.
Per questo, sostiene Browder, sanzionare gli oligarchi è l’unico modo per colpire davvero Putin: “Bisogna sottolineare che gli oligarchi non sono attori politici: chiunque creda che in qualche modo gli oligarchi complotteranno per rovesciarlo resterà amaramente deluso, questo non accadrà mai”. E lo stesso vale per gli uomini della cerchia ristretta che sta attorno a Putin, i suoi “ministri della forza” e i capi dei servizi di sicurezza: “Neanche queste persone muoveranno contro di lui, perché Putin è un piccolo uomo paranoico che va alla ricerca della slealtà anche dove non esiste: non si fida di queste persone, ognuno è monitorato dagli altri, nessuno si fida di nessuno e se lui avvertisse il minimo segno di slealtà, queste persone sarebbero spedite in Siberia o uccise”.