“Quarta dose? Con questo vaccino non la consiglierei, se non alle persone anziane, immunocompromesse e con fragilità, cioè quelle persone che devono proteggersi ancora per un po’ di tempo prima di andare verso i mesi più caldi, quando cioè è minore la circolazione del virus. Per tutti gli altri, invece, aspetterei un vaccino che uscirà sicuramente a settembre-ottobre, tarato prevalentemente sulla variante Omicron“. Sono le parole pronunciate a “Rotocalco 264”, su Cusano Italia Tv, da Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma.
L’epidemiologo, che cita a riguardo un lavoro appena pubblicato che dimostra come dopo la quarta dose gli anticorpi aumentino per poi decadere a distanza di due mesi, spiega: “Ci sono tantissimi vaccini attualmente in fase sperimentale. Moderna sta sperimentando un vaccino bivalente per influenza e coronavirus, tarato finalmente sulla variante Omicron. C’è il vaccino a base proteica, proprio come il Novavax, sviluppato dalla multinazionale spagnola Hipra, che sta aspettando l’esito dell’esame da parte dell’Ema. L’insuccesso del vaccino Novavax? – osserva – Questa è una delle ragioni per cui in un’altra trasmissione televisiva ho detto è inutile continuare a usare il green pass, perché ormai ha esaurito il suo compito. Dico questo perché pensavo che il vaccino avrebbe avuto successo tra gli indecisi e onestamente ne conosco tanti che aspettavano il Novavax, solo che poi nell’attesa si sono ammalate di covid e quindi si vaccineranno tra alcuni mesi. Tuttavia, è anche vero che a livello mediatico non si è dato spazio a questo vaccino“.
Circa la fine dello stato d’emergenza, Ciccozzi invita più volte a non abbandonare il buonsenso: “Io non capisco affatto questa fretta di togliere la mascherina: allo stato attuale, nei luoghi chiusi è impensabile eliminarla. Siamo nell’ennesima fase del plateau ma abbiamo pur sempre 74mila contagi. Io dovunque mi giri ho amici e conoscenti che hanno il covid. E’ molto facile contagiarsi: questa famiglia Omicron, che include anche la variante Omicron3 destinata ad affacciarsi, ha una capacità enorme di contagio. Io odio la mascherina e la brucerò appena sarà possibile, ma non è ancora il momento di eliminarla. La fine dell’emergenza non significa fine della epidemia: il virus ancora circola e quindi dobbiamo ancora difenderci“.
E chiosa: “Guardate che l’uso della mascherina è un’abitudine che difficilmente perderemo negli anni a venire, specialmente in inverno nei luoghi chiusi o sui mezzi pubblici. Io prendevo in giro i miei amici giapponesi perché indossavano la mascherina molto tempo prima del covid. E un mio amico giapponese della Fao mi disse che la utilizzavano per evitare l’influenza, perché altrimenti sarebbero dovuti stare a casa per 7-10 giorni senza essere pagati. Dobbiamo continuare a indossare la mascherina Ffp2, da cambiare dopo 8 ore. Mascherina chirurgica? Non serve a nulla, se non ai chirurghi in sala operatoria per proteggere il paziente. Gli stessi medici la tolgono e la sostituiscono con la ffp2 fuori dalla sala operatoria”.