Cinema

David di Donatello 2022, le candidature: la sfida sarà tra i film di Sorrentino, Mainetti e Martone

I grandi esclusi sono i fratelli D’Innocenzo che con Favolacce nel 2021 segnarono 13 nomination che finiscono direttamente nel dimenticatoio con America Latina. Ma è soprattutto la debacle di Moretti a fare colpo. La sua versione di Tre Piani, tra l'altro a rappresentare l'Italia all'ultimo Festival di Cannes, non è stata minimamente digerita dai votanti ai David che hanno giusto concesso la spunta verde nella categoria Sceneggiatura non Originale

di Ilaria Mauri

Chi vincerà più David tra È stata la mano di Dio, Freaks Out e Qui rido io? Ma soprattutto per Nanni Moretti e il “suo” Tre Piani nemmeno le briciole. Le candidature ai David di Donatello sono tratte. E recitano 16 nomination per il film di Paolo Sorrentino e per quello di Gabriele Mainetti; 14 per il film di Mario Martone su Eduardo Scarpetta. A seguire spiccano le 11 nomination per Ariaferma e Diabolik; 6 per I fratelli De Filippo, A Chiara e Ennio, il documentario di Giuseppe Tornatore sul maestro Morricone; e infine tra gli altri (solo) tre nomination per America Latina dei fratelli D’Innocenzo. La notizia di fondo, per un’edizione dei David che non sembra essere trascendente, è che anche in Italia Netflix potrà fare breccia sullo scaffale del miglior film con profondo sgomento oramai della produzione e distribuzione nazionale tradizionale, che poi è Rai Cinema con 01 Distribution.

Il quintetto tra miglior film e miglior regia non cambia di una virgola: Ariaferma, È stata la mano di Dio, Ennio, Freaks Out, Qui rido io; e parallelamente Leonardo Di Costanzo, Paolo Sorrentino, Giuseppe Tornatore, Gabriele Mainetti e Mario Martone. Volete sentire la nostra? Miglior film per È stata la mano di Dio e regia a Martone, ma chi vivrà vedrà. Anche se il Sorrentino appena sconfitto agli Oscar potrebbe essere l’asso pigliatutto dell’edizione 2022. Intensa la battaglia per il Miglior Attore Protagonista che poco scappa dal quintetto sopraesposto: il giovane Filippo Scotti, il Fabietto di È stata la mano di Dio, gareggia spalla a spalla con il Toni Servillo/Scarpetta di Qui rido io (tra l’altro Servillo interpreta il papà di Scotti nel film di Sorrentino e ha la nomination come Attore non Protagonista), dietro a un’incollatura l’ottimo Elio Germano di America Latina, poi Silvio Orlando per Ariaferma (c’è Servillo anche qui…) e il teutonico Franz Rogowski, cattivissimo nazista nel circo di Freaks Out. Tra le attrici potrebbe esserci l’exploit di Miriam Leone, l’algida Eva Kant in Diabolik dei Mainetti, ma sono avversarie agguerrite Swamy Ruotolo di A Chiara e Aurora Giovinazzo in Freaks Out.

Tante le scintille nelle caselle attrici e attori non protagonisti. Nella prima tra Luisa Ranieri e Teresa Saponangelo dal film di Sorrentino ce ne sarebbe di che saziarsi (un mezzo millimetro favorita la “mamma” degli scherzi telefonici Saponangelo) ma potrebbe sbucare in corsa Cristiana Dell’Anna di Qui rido io. Tra i secondi il Ginko di Valerio Mastandrea, il detenuto Ferracane, il babbo bancario Servillo, l’albino Pietro Castellitto con superpoteri e un vero Eduardo Scarpetta (il 29enne discendente dalla storica famiglia di commediografi napoletani coprotagonista nel film di Martone) lasciano la gara aperta fino all’ultimo istante. Detto che la sceneggiatura di Martone per Qui rido io merita il David senza appello per articolazione, complessità e amalgama degli ingredienti tra il comico e il tragico, ci sarà di che scervellarsi per dare il David al miglior regista esordiente: Gianluca Jodice per Il Cattivo poeta; Maura Delpero per Maternal; Laura Samani per Piccolo Corpo; Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis per Re Granchio; Francesco Costabile per Una femmina. Infine i grandi esclusi: i fratelli D’Innocenzo che con Favolacce nel 2021 segnarono 13 nomination e solo una vittoria (miglior montaggio) finiscono direttamente nel dimenticatoio con America Latina che raccoglie soltanto 3 nomination (attore, fotografia, colonna sonora). Ma è soprattutto la debacle di Moretti a fare colpo. La sua versione di Tre Piani, tra l’altro a rappresentare l’Italia all’ultimo Festival di Cannes, non è stata minimamente digerita dai votanti ai David che hanno giusto concesso la spunta verde nella categoria Sceneggiatura non Originale: forse è proprio il lato più terrificante e meno riuscito dell’intera operazione drammaturgica con il tradimento conclamato dell’incredibile romanzo di Eshkol Nevo. La cerimonia di premiazione si terrà martedì 3 maggio su Rai1 con al timone Carlo Conti.

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