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Anpi sul massacro di Bucha: ‘Sono stati i russi, inchiesta serve per responsabilità specifiche. Critiche? 25 aprile con bandiere dell’Ucraina’

Il presidente Gianfranco Pagliarulo all'Ansa torna a parlare dopo le polemiche nate dalla prima nota diffusa dall'Associazione nazionale partigiani, in cui ha chiesto una commissione d'inchiesta neutrale: "Serve per appurare le responsabilità specifiche in capo al comandante o altri ufficiali". La stessa richiesta è stata avanzata da Mario Draghi e dal segretario Onu Guterres. Poi aggiunge: "C'è un pregiudizio di alcune persone e alcune aree contro di noi, dibattito avvelenato"

La commissione d’inchiesta neutrale serve ” per appurare le responsabilità specifiche in capo al comandante o altri ufficiali. Non mi pare una cosa da poco”. Così il presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo, torna a parlare del massacro di Bucha, in Ucraina, dopo le polemiche nate dalla prima nota diffusa dall’Associazione nazionale partigiani in cui si chiedeva appunto una commissione che appurasse “cosa davvero è avvenuto, perché è avvenuto, chi sono i responsabili”. Parole che da più parti sono state rilette e interpretate come un tentativo di mettere in discussione le responsabilità della Russia. “Sappiamo benissimo chi è l’aggressore, l’abbiamo sempre denunciato e condannato, anzi siamo stati probabilmente tra i primi a condannare l’invasione”, replica Pagliarulo parlando con l’Ansa. Poi annuncia che durante il tradizionale corteo per la festa della Liberazione, in programma il 25 aprile a Roma, ci saranno “anche con le bandiere della pace e sicuramente ci saranno anche quelle dell’Ucraina. Saranno le benvenute“. Inoltre, poco dopo la spiegazione di Pagliarulo, lo stesso presidente del Consiglio Mario Draghi ha dichiarato: “Indagini indipendenti devono fare piena luce su quanto accaduto”.

“Serve una commissione d’inchiesta neutrale per appurare i fatti e specifiche responsabilità“, sottolinea il presidente dell’Anpi. “Con quasi ogni certezza – continua – sono stati i russi” a compiere il massacro di Bucha, ma ciò non toglie che “ci dev’essere un processo prima di una condanna”. Inoltre, ricorda Pagliarulo, “la nostra stessa dichiarazione l’ha fatta il segretario dell’Onu Guterres ma nessuno ha avuto nulla da ridire”. “C’è un pregiudizio di alcune persone e alcune aree contro l’Anpi. E’ triste constatare come da settimane ci sia un avvelenamento del dibattito pubblico, un’isteria che prende a bersaglio chi ha opinioni diverse o si suppone le abbia. Non è un problema dell’Anpi ma della democrazia del nostro Paese, così si indebolisce il libero dibattito“, conclude Pagliarulo.

Domenica il segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres in un tweet ha scritto: “Sono profondamente scioccato dalle immagini dei civili uccisi a Bucha, in Ucraina. È essenziale che un’indagine indipendente porti a una responsabilità effettiva“. La nota dell’Associazione partigiani finita sotto accusa recitava: “L’Anpi condanna fermamente il massacro di Bucha, in attesa di una commissione d’inchiesta internazionale guidata dall’Onu e formata da rappresentanti di Paesi neutrali”. Da Stefano Cappellini, capo della redazione politica di
Repubblica, al giornalista David Parenzo, in molti hanno criticato il comunicato dell’Anpi. Tra loro anche la presidente della Comunità Ebraica di Roma, Ruth Dureghello: “È ormai una consuetudine quella dell’Anpi di confondere aggressori e aggrediti. Segue nel tempo la difesa dei gruppi propal che il 25 aprile insultavano e aggredivano Piero Terracina. Credo serva una riflessione su come preservare la memoria dell’antifascismo in maniera diversa”. Già nei giorni scorsi l’Anpi e il suo presidente Pagliarulo erano stati attaccati, anche da Aldo Grasso sul Corriere della Sera, per una presunta “equidistanza” sulla guerra.